Bologna 1 febbraio 2022 – La cultura equestre parla – sempre più – svedese. Dopo il grande esempio di attenzione per il benessere del cavallo espresso dall’oro olimpico a squadre del salto ostacoli Peder Fredricson, ora tocca all’ippica dell’estremo nord lanciare un segnale forte.
La massima autorità del galoppo, la Svensk Galopp ha fissato un solido giro di boa per un dibattito che da anni infiamma gli animi a bordo pista. L’uso della frusta per ‘incoraggiare’ i cavalli, da aprile, stagione in cui riprendono le riunioni di galoppo nel paese, non sarà più consentito.
In Svezia, i fantini potranno continuare a tenere il frustino, da usare solo ‘per difendersi’ in situazioni di chiaro pericolo.
«L’uso del frustino è stato dibattuto per anni in Svezia» ha spiegato Helena Gärtner, project manager nel Comitato scandinavo per la regolamentazione delle corse. «I regolamenti sono gradualmente cambiati. I frustini con imbottitura in foam sono stati introdotti anni fa… Ma ora è davvero arrivato il momento di bandirli del tutto. L’uso della frusta non può più appartenere all’ippica del 2022».
Anche il mondo del trotto svedese segue questa tendenza… Le normative sull’uso della frusta nelle gare in Svezia sono così severe che in occasione dell’ultima edizione dell’Elitloppet, una delle più importanti corse al trotto, molti driver stranieri hanno dato forfait. In segno di non adesione ai regolamenti del paese ospitante.
Ha fatto storia il caso del driver Lövgren, che nel luglio del 2021 è stato multato dalla polizia municipale della città che ospita l’ippodromo di Jägersr. I veterinari addetti al controllo dei cavalli in pista avevano fatto rapporto per uso eccessivo della frusta e la polizia municipale è intervenuta sanzionando il driver e mettendo, di fatto, una ‘toppa’ alla falla normativa del regolamento che, seppur severo, ne prevede ancora l’uso.
All’estero
Dietro la spinta delle principali associazioni animaliste, ma anche degli insider del settore, il tema dell’uso della frusta e assai dibattuto ovunque ci sia una pista e dei cavalli che corrono. Negli States la questione è al centro della scena da molti anni. E tuttavia, a causa della differenza legislativa tra stato e stato che attualmente non consente uniformità neppure sul tema del doping, trovare una linea comune pare ancora più complesso. Così come pure in Gran Bretagna, dove gli stakeholders dell’ippica hanno una tradizione molto radicata e tradizionalista. Pugno di ferro in Australia invece, fucina di studi a sostegno dell’abolizionismo.
In Italia
Nel nostro paese, negli anni, sono stati fatti diversi tentativi. Tutti molto motivati ma tutti altrettanto arenati della palude legislativa. A turno sono stati interessati svariati ministri, il Mipaaf, le associazioni tecniche, ma i risultati nel tempo sono stati discontinui.
Per quanto riguarda il trotto, secondo il regolamento aggiornato a giugno del 2019, il limite di sette colpi di frusta è esteso agli ultimi 500 metri, mentre nei 200 finali non se ne possono dare più di 3.
I cavalli, inoltre, non devono subire lesioni ed è proibito colpire col braccio alzato sopra la spalla. Una violazione di tali norme comporta la sospensione fino a 40 giornate per uso della frusta violento o continuativo in pista o nel recinto delle scuderie.
Per quanto riguarda invece il galoppo, secondo molti esperti sarebbe impensabile scendere in pista senza il frustino, che viene ritenuto uno strumento indispensabile al controllo del cavallo. Tuttavia, proprio per questa motivazione tecnica, secondo gli esperti andrebbe fissato un limite inderogabile sul suo utilizzo.
A oggi, secondo il regolamento vigente del’Assi (ex Jockey Club)… è vietato l’abuso della frusta ed ogni azione punitiva che configuri il maltrattamento del cavallo, in particolare è proibito usare la frusta:
- un numero di volte superiore a 7 colpi (8 per le corse in ostacoli) negli ultimi 200 metri;
- un numero di volte superiore a 4 colpi nelle corse riservate ai cavalli di due anni negli ultimi 200 metri;
- al punto di causare lesioni;
- con il braccio alzato al di sopra dell’altezza della spalla;
- con un cavallo che non mostra segni di risposta;
- dopo il traguardo;
- in qualsiasi parte della testa o in prossimità della testa;
- davanti alla sella, impugnandola anteriormente se non in circostanze eccezionali.
Le sanzioni vanno da un minimo di 3 fino a oltre 40 giorni di sospensione e il cavaliere è deferito dai Commissari, alla Commissione di disciplina di Istanza.
Misure o misurette?
A fronte di un ddl di cui si fa fatica a trovare indizi perfino in internet. Di richieste pubbliche all’allora ministro Centinaio da parte dell’associazione Ippica Nuova. Di quelle del Comitato padovano contro doping e macellazione dei cavalli da corsa all’ora ministro Teresa Bellanova una domanda sorge spontanea. Siamo certi che gli ‘aggiustamenti’ fin qui portati ai regolamenti abbiano un senso rispetto al tema del rispetto e del benessere animale?
Sette o sei colpi di frusta piuttosto di otto. 500 o 450 metri prima della dirittura… A chi guarda da fuori (e non solo) potrebbero sembrare solo non-argomenti. Soprattutto in prospettiva di quell’ippica del 2022 invocata dagli svedesi.
Oramai sono anni che l’argomento è lasciato nelle mani dei gruppi che per vocazione si occupano di benessere animale. In merito alla frusta si sono espressi tutti: da Horse Angels a Ihp a Progetto Islander. Il coro è unanime. E sarebbe davvero arrivato il momento di radicalizzare il dibattito in termini più chiari e stringenti. Che investano semmai le istituzioni e riguardino quindi tutti.
Senza contare che evidenze scientifiche dimostrano come, ai fini della performance sportiva (ma non solo…), la frusta non sia solo inutile, bensì perfino dannosa.
Secondo uno studio condotto nell’ottobre del 2020 (Is Whip Use Important to Thoroughbred Racing Integrity? What Stewards’ Reports Reveal about Fairness to Punters, Jockeys and Horses), un pool di esperti australiani e britannici (Kirriily Thompson, Phil McManus, Dene Stansall, Bethany Wilson e Paul McGreevy) hanno dimostrato che non è assolutamente vero che l’uso della frusta migliori la performance del cavallo nel rush finale di una corsa. Anzi, potrebbe perfino distrarlo.
Lo studio è stato condotto su 126 corse, su un campione di 1178 partenti e ha provato che un’ippica ‘whip-free’ è non solo possibile, bensì perfino più accettabile anche dal punto di vista di un pubblico sempre più rivolto a uno spettacolo allargato. In cui anche il rispetto per l’animale abbia un posto sul podio.