Bologna, 11 ottobre 2023 – Una delle prove che i cavalli sono da sempre parte della vita dell’uomo è anche nel fatto che tanti proverbi della cultura popolare riguardano proprio loro.
‘Campa cavallo che l’erba cresce’, ola proverbiale ‘a caval donato non si guarda in bocca’, sono centinaia le frasi italiane d’uso comune che sintetizzano efficacemente concetti di senso comune in poco spazio.
Ma non solo in italiano, ovviamente: anche i dialetti ne hanno una fornitissima collezione.
In Romagna ad esempio per illustrare lo stesso concetto di ‘Guardare il dito anziché la luna’ si dice ‘E’ beda a ’na mósca e u n’abeda a un cavàl’, cioè bada alla mosca e non a un cavallo.
E’ l’atteggiamento di chi, pur richiamato a farlo, non vede le cose grandi e lontane ma solo quelle piccole, più vicine a lui fisicamente, e non solo.
Certo che, in questa strana e inquietante estate allungata che ha invaso quello che una volta era l’autunno, le mosche cavalline e gli altri parassiti che affliggono i nostri cavalli nella sembrano godersela parecchio.
Da voi com’è la situazione?
Quali metodi usate per alleviare il loro disagio?
Da Wiki Commons una breve descrizione della Hippobosca Equina, anche detta mosca culaja per le sue preferenze (diciamo così) logistiche.
“La mosca cavallina (Hippobosca equina Linnaeus, 1758) è un insetto dittero della famiglia Hippoboscidae, ectoparassita ematofago di vari mammiferi.
È una specie ovovivipara, produce un pupario da cui emerge l’individuo alato senza una fase larvale libera.
Predilige gli equini, annidandosi nelle regioni caldo-umide con pelo scarso o assente (regione anogenitale, pieghe inguinali, mammelle).
La sua distribuzione geografica è molto irregolare e con aree di grande frequenza nettamente separate da aree in cui è assente.
Crea notevole disturbo agli animali che non sono abituati alla sua presenza, perché è adattata a resistere ai tentativi di liberarsene. E’ pressoché impossibile da schiacciare a causa del tegumento molto robusto, e possiede zampe perfettamente adattate ad aggrapparsi all’ospite.
È stata indicata, insieme ad altri insetti ematofagi, come possibile vettore dell’anemia infettiva equina[1] e della Bartonellosi;[2] la puntura può causare nell’uomo reazione anafilattoidi”.[3]”.
Per i proverbi invece sempre prezioso il libro dell’impagabile colonnello Carlo Volpini.