Bologna, 13 febbraio 2018 – Il cavallo e il problem solving: il cavallo risolve il problema “trovato” in natura in base alla propria indole – personalitá – al proprio stile cognitivo e al proprio carattere é quanto dimostrato scientificamente da uno studio condotto e coordinato da ricercatori italiani dell’Universitá di Pisa. Il comportamento osservato e dimostrato é un cardine per la gestione del cavallo e per il suo addestramento che deve rispettare lo stile cognitivo, cioé l’apprendimento, di ogni esemplare equino e anche animale in genere. Per i piu’ rigorosi horsemanship, attenti osservatori dei comportamenti dei cavalli e al loro benessere, lo studio condotto dai ricercatori italiani é una ulteriore dimostrazione scientifica del loro lavoro che rispetta i tempi e l’apprendimento del cavallo.
Riportiamo l’articolo di Amnvi Oggi – Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani del 13 febbraio 2018.
Se c’è un problema ogni cavallo lo risolverà a modo suo, in base alla propria indole e al proprio carattere. In altre parole, la singola personalità di ogni animale influenzerà il suo modo di affrontare situazioni complesse e di superare gli ostacoli.
La scoperta, che mette in relazione anche nei cavalli carattere e capacità cognitive, emerge da uno studio coordinato dai ricercatori dell’Università di Pisa in collaborazione con i colleghi della John Moores University di Liverpool e della Universitat Autònoma di Barcellona. “I cavalli hanno dimostrato di avere stili cognitivi diversi che permettono di usare strategie intellettive diverse per risolvere un certo problema – spiega Paolo Baragli del Dipartimento di scienze veterinarie dell’ateneo pisano – L’elemento molto importante è che questi diversi stili cognitivi sembrano essere strettamente connessi con la personalità degli individui“.
L’esperimento: Un gruppo di cavalle sono state sottoposte a un test di detour: dovevano cioè aggirare un ostacolo per raggiungere un obiettivo, con la possibilità di sceglierefra una via più lunga e una più corta. L’intento era capire quanto fossero flessibili nell’affrontare e risolvere un compito di cognizione spaziale. Il risultato è stato che gli animali hanno messo in atto strategie differenti, e dunque l’ipotesi dei ricercatori è che il modo di agire sia legato alla loro diversa personalità.
Alcuni cavalli, ad esempio, sono stati più lenti ma più precisi nello scegliere la strada più breve e questo suggerisce uno stile cognitivo collegato a una personalità timida e più
riflessiva, che li ha spinti a valutare bene il contesto e a riflettere accuratamente sulla soluzione migliore. Questi animali, in un contesto ecologico, probabilmente raccoglierebbero meno risorse, ma correrebbero meno rischi nel farlo.
Altri cavalli hanno scelto invece la velocità come strategia, a prescindere dalla lunghezza del tragitto da compiere. Secondo i ricercatori si tratterebbe di soggetti dalla personalità impulsiva, spinti a ottenere un beneficio più rapidamente possibile. Questi animali in un contesto naturale potrebbero raggiungere più cibo degli altri ma, non prestando attenzione al contesto, correrebbero rischi maggiori. Altri cavalli ancora, infine, hanno mostrato una tattica intermedia e, sebbene non precisi come i cavalli ‘riflessivi’, sono riusciti a unire velocità e capacità di scegliere la via breve, dimostrando una notevole flessibilità cognitiva.
“Nella gestione dei cavalli è molto importante avere approfondite conoscenze sulla loro personalità e sul loro lo stile cognitivo per rispettare il loro benessere psichico e nello stesso tempo ottimizzare i programmi di addestramento“, conclude Baragli. Insieme a lui hanno partecipato allo studio per l’università di Pisa, Claudio Sighieri del Dipartimento di scienze veterinarie, Antonio Lanatà del Dipartimento di ingegneria dell’informazione ed Elisabetta Palagi del Museo di storia naturale.
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