Asti, 10 dicembre 2019 – Nessuna condanna al processo per i presunti casi di doping al Palio di Asti.
I diciannove imputati per i quali la procura astigiana aveva chiesto condanne fino a due mesi e venti giorni, fantini e proprietari di cavalli, sono stati assolti con formula piena, perché «il fatto non sussiste».
«Un bellissimo regalo di Natale» per una tra le più antiche corse di cavalli d’Italia, secondo Maurizio Rasero, sindaco della città che fa della manifestazione «la sua vera essenza».
L’inchiesta riguardava la corsa del 2014, vinta da Santa Caterina davanti ai rioni San Paolo e Nizza Monferrato.
Una edizione iniziata sotto il segno della sicurezza per i cavalli, con la Procura che aveva ordinato a carabinieri e Asl di effettuare controlli nelle stalle Cavallo Magazinedi tutti i 21 animali in gara.
La misura precauzionale era stata disposta in seguito all’incidente dell’anno prima, quando uno dei cavalli morì al canapo nelle concitate fasi della partenza.
Proprio quegli accertamenti hanno dato inizio ad una vicenda processuale, lunga e inedita.
Per l’accusa, sostenuta dal pm Laura Deodato, gli imputati avevano somministrato ai cavalli farmaci dopanti vietati e dannosi, come antinfiammatori e cortisonici.
Di qui l’accusa di maltrattamento d’animali nei confronti di 21 imputati, diventati 19 lo scorso settembre, quando la procura ha chiesto l’assoluzione nei confronti di due di loro perché «non si è raggiunta la prova della sussistenza del fatto».
La formula utilizzata dal giudice Elisabetta Chinaglia per assolvere oggi anche gli altri.
«Il reato di maltrattamento degli animali non è mai stato provato – sottolinea Alberto Avidano, avvocato della difesa – come non è stato provato che sia stato fatto del male ai cavalli. Quei medicinali erano semplici cure per patologie veterinarie».
Alcuni sono vietati negli ippodromi, ma non nelle corse che hanno carattere storico, come appunto il Palio di Asti.
«I palii – ricorda ancora il legale – non sono gare ufficiali della Federazione e, quindi, non valgono le norme della Federazione. Perché ci sia maltrattamento deve esserci danno agli animali, ma non è mai stato dimostrato».
Anche per l’avvocato Alberto Pasta, altro legale della difesa, l’assoluzione è «una bella notizia per il Palio di Asti perché si trattava di accuse gravi, che macchiavano la nostra festa. Finalmente la sentenza ha fatto chiarezza».
Agenzia Ansa