Roma, 25 settembre 2018 – Il “Practical Day” ha chiuso, come da programma, 14° conferenza dell’International Society of Equitation Science.
Il meeting internazionale – ospitato a Roma presso il Reggimento dei Lancieri di Montebello (8°) – ha accolto veterinari e operatori del settore equestre provenienti da Europa, America, Asia e Australia.
Le sessioni pratiche hanno dimostrato “come sfruttare il senso dei cavalli in caso di incendio”, “come comunicare con il cavallo da terra e in sella”, fino al più coraggioso corso “Come diventare un campione”.
Soddisfatto dell’esito della Conferenza, il fondatore dell’International Society of Equitation Science, Andrew McLean.
“Questa edizione – ha dichiarato McLean – è stata unica grazie alla sua location: è uno dei contesti che ha visto all’opera Federigo Caprilli; è uno scenario fatto di cavalli, immerso nel verde, con un clima favoloso”.
Fitto il programma, diverse le sessioni, unico comune denominatore: un principio di base chiaro e semplice.
“Se vuoi cambiare l’atteggiamento del tuo cavallo, devi prima di tutto cambiare il tuo. Devi avere una mente forte, e questo è difficile. Per cambiare l’atteggiamento del tuo cavallo devi girare lo specchio verso di te e chiederti “devo fare qualcosa di diverso?”. È facile cambiare cavallo, così come cambiare una bicicletta. Dovremmo insegnare alle persone a migliorarsi così come loro vorrebbero fare con i cavalli”.
McLean ha fiducia nel cambiamento.
“Nessuno è cattivo deliberatamente, tutti amiamo i cavalli e vogliamo fare per loro il meglio. Ma per diffondere il cambiamento culturale dobbiamo far aprire piano piano gli occhi alle persone. Questo è quello che è successo a me, non mi sono alzato un giorno con la consapevolezza di tutto. Ho solo capito che non bastava quello che facevo e mi sono trovato intenzionato a migliorare non i miei cavalli, ma insieme ai miei cavalli (McLean ha gareggiato per l’Australia ad alti livelli nel salto ostacoli, dressage e completo, ndr). Solo allora ho scoperto che dietro ogni comportamento equino esisteva una spiegazione scientifica. Da quel giorno ho fatto molta strada come uomo di cavalli”.
La strada dell’International Society of Equitation Science è passata, numericamente parlando, da un piccolo gruppo di scienziati – 8 per la precisione – che si è riunito 16 anni fa in Scozia, a 95 partecipanti alla prima conferenza fino a 250 persone provenienti da 15 paesi nella seconda edizione del meeting ospitato in Italia (a Carpineto), con 115 ricerche presentate.
Una crescita esponenziale che Andrew McLean spiega così “All’inizio era tutto concentrato solo sul benessere animale. Oggi ci si focalizza anche sul corretto addestramento fornendo strumenti utili a cavalieri e tecnici (o veterinari e, in generale, addetti ai lavori)”.
Passato, presente e futuro seguono, dunque, una linea precisa, come ribadito dagli organizzatori di Equitation Science Rome 2018, Eleonora di Giuseppe e Angelo Telatin: “Tutto nasce dall’amore per i cavalli e dalla passione per questo sport – hanno convenuto i due co-chair— un punto di partenza che ci accomuna tutti. Le scoperte e le ricerche scientifiche illustrate in questi quattro giorni avvalorano in gran parte il già ottimo lavoro applicato da molti validi uomini – e donne – di cavalli che, inconsapevolmente, utilizzano i giusti metodi grazie alla loro sensibilità. Noi tutti siamo qui, coscienti del fatto che le conoscenze scientifiche rappresentino un valido supporto all’equitazione, apportando benefici a questo sport senza stravolgerlo. I cavalli lo confermeranno”.
Comunicato Stampa Italian Media Relations