Roma, 14 febbraio 2018 – “Uno studio ha dimostrato che i bambini si stressano di meno quando vedono un animale, rispetto ai parenti e ai genitori, dopo gli interventi chirurgici. Inoltre, si usano meno gli antidolorifici e aumentano le performance del quadro clinico“, un dato importante evidenziato oggi dal direttore dell’Ufficio Benessere Animali del Ministero della Salute, Vincenzo Ugo Santucci nell’ambito del convegno “Pet Therapy e disabilità infantile: risultati e prospettive” promosso dall’On. Michela Vittoria Brambilla.
I lavori nell’ambito della Pet Therapy sono in corso e continueranno per ampliare la già lunga strada fatta dal 2003 e inaugurata praticamente nel 2015 con la pubblicazione delle Linee Guida. “Un seme sbocciato in ritardo anche se l’Italia e’ leader nel settore. È il primo Paese che ha decodificato e usato un linguaggio uniforme. Le linee guida rappresentano uno strumento per le Regioni, che possono normare le attività svolte sul loro territorio. Nel 2009 abbiamo creato un centro di referenza nazionale nell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. È importante garantire sia il benessere degli animali impiegati che la multidisciplinarietà attraverso il coinvolgimento di figure professionali formate” ha dichiarato ancora Santucci.
Fondamentale è il tema della formazione, punto centrale del decreto istitutivo, che evidenzia la necessità della collaborazione tra medici e veterinari e il bisogno urgente di istituire dei tavoli di lavoro al Ministero. È proprio il Ministero a doversi offrire come interfaccia tra gli operatori e le regioni cercando di supportare gli enti e di aiutarli nel gestire le criticità. Punto di svolta rimanendo all’interno del tema formazione il Vademecum emanato nel 2007 contenente le “Indicazioni sull’armonizzazione dei corsi di formazione per le figure professionali che operano negli interventi assistiti con gli animali” a cui si sono susseguiti numerosi chiarimenti e linee guida.
I risultati sono sorprendenti ma questi non bastano, grande attenzione deve essere riservata alle strutture in cui viene effettuata la terapia che “ Devono rispettare tutti i criteri di garanzia e sicurezza nei confronti dell’utenza previsti dal decreto 81/2008, perché c’è difformità a livello nazionale. Tutte le Regioni hanno recepito le linee guida, ma non tutte hanno emanato gli atti successivi. Lo hanno fatto solo la Sicilia e la Lombardia, dove sono presenti delle strutture riconosciute a livello regionale con personale formato e iscritto nell’elenco nazionale” ha spiegato Santucci che ha anche sottolineato che l’alto numero di richieste di regolarizzazione pervenute al centro ( più di 800) sono un esplicito segno di quanto le linee guida stiano sanando una situazione critica.
Importante e innovativo anche il DigItal Pet, già operativo in dieci regioni che consiste nel “sistema informativo che contiene le informazioni sui progetti eseguiti a livello nazionale, un elenco degli operatori e del personale formato. È una lista a garanzia del cittadino e dell’utente. Prevediamo di avere un’anagrafe degli animali che sono impiegati negli interventi assistiti a garanzia sia dell’utenza che degli stessi. Puntiamo anche ad individuare le strutture sanitarie attraverso la geolocalizzazione“continua il direttore “Andiamo verso una fase di assoluta armonizzazione degli standard per poter erogare gli interventi assistiti con gli animali. Sono stati istituiti i tavoli tecnici sulla riabilitazione equestre e con i medici specialisti per le terapie assistite con gli animali. Abbiamo gettato le basi per dare vita a norme certe per la gestione degli animali di affezione negli interventi assistiti ma occorre la partecipazione politica, perche’ noi tecnici ce l’abbiamo messa tutta“
Fonte: Dire