Bologna, 20 luglio 2022 – Instaurare un legame con un cavallo, prendersene cura… Può migliorare la qualità del percorso terapeutico di un paziente onco-ematologico?
La risposta è sì. Almeno stando a Isacco (acronimo di Interventi di Supporto Assistiti col Cavallo in un Centro Oncologico), primo progetto di pet therapy promosso dall’Irst-Irccs di Meldola collaborazione con Ausl e Ior.
Isacco intende valutare, attraverso le modalità della ricerca medico-scientifica e analisi di laboratorio, l’impatto positivo che può avere un percorso di affiancamento con un cavallo per le persone malate di tumore.
Duplice l’ipotesi alla base dello studio. Che il benessere generato da questa esperienza di rapporto con un cavallo possa portare al miglioramento della qualità della vita. Così come al miglioramento di alcuni parametri bio-metabolici dei pazienti oncologici, accompagnandoli a compiere e superare il proprio percorso di cura. Con maggiore fiducia e serenità.
Il progetto coinvolge due strutture, il Centro Equitazione Romagnolo di Montescudo (Rimini) e la Fondazione Fornino-Valmori a Fratta Terme (Bertinoro). E vi partecipano sia adolescenti e giovani adulti sia donne con neoplasia mammaria. Il progetto è pienamente operativo.
Ogni paziente aderente svolgerà per sei mesi, una volta a settimana, una serie di attività con un cavallo accompagnato da un’equipe multi-professionale.
Dietro al progetto
Isacco è possibile anche grazie al contributo di Elementa, società che si occupa di valorizzare il mondo dei cavalli e dell’equitazione. «Il ruolo terapeutico degli animali è stato utilizzato fin dalle origini della medicina. Già Ippocrate consigliava l’equitazione per combattere l’insonnia e ritemprare il fisico e lo spirito», spiega la dottoressa Romina Rossi, responsabile della Struttura di Cure Palliative, Terapia del Dolore e Medicina Integrativa Irst e del progetto. La dinamica dell’interazione con l’animale «fa compiere al paziente anche attività fisica. Contribuendo alla produzione di endorfine, dopamina, serotonina, noradrenalina… Sostanze che hanno effetti benefici sull’umore della persona. In più, il rapporto che si instaura tra il paziente e un cavallo fa sviluppare un senso di fiducia e sicurezza. Portando a un accrescimento dell’autostima».
Scopo dello studio dell’Irst-Irccs è valutare l’effetto della terapia a cavallo confrontando i pazienti che hanno effettuato le sedute con pazienti che invece non hanno partecipato. «Conosciamo bene il valore aggiunto che gli interventi Assistiti con Animali possono avere in un percorso di cura che tenga conto a 360° delle esigenze e del benessere della persona», spiega il direttore generale Ior, Fabrizio Miserocchi –. Da tempo abbiamo infatti avviato un progetto di pet therapy coi cani e gli operatori del Dog Galaxy presso l’Oncoematologia Pediatrica di Rimini. La risposta è stata tale che dovremo presto ampliarlo».
©Testo di Luca Bertaccini