Bologna, 28 novembre 2020 – Fine a qualche anno fa, guai a presentarsi in gara con un cavallo baffuto e barbuto. Andavano di moda i musi ben rasati, lisci e passati all’ultimo minuto con un panno leggermente oleoso… Tutto doveva essere ben lucido e le vibrisse mal si prestavano a un look di quel genere. Poi abbiamo iniziato a capire che ‘magari’ quei baffi potevano avere uno scopo, un po’ come nel gatto, e la pratica è stata via via abbandonata. Fino a diventare, oggi, addirittura vietata.
Durante gli ultimi lavori dell’Assemblea annuale ordinaria della Fei, nel regolamento veterinario generale, è stato incluso il divieto di ‘rasatura’ delle vibrisse per tutti i cavalli, di qualsiasi disciplina, impiegati in concorsi internazionali. Dal prossimo luglio, il cavallo privato di questo ‘strumento sensoriale’, fatti salvi motivi veterinari specifici, verrà semplicemente squalificato dalle competizioni.
Analogo divieto è già in forze in alcune nazioni europee, per esempio in Francia, Germania, Svizzera, e con questa presa di posizione ufficiale della Federazione internazionale, ora tutti i paesi dovranno allinearsi.
La motivazione per questo divieto risiede nel fatto che tagliando i baffi, di fatto si altera il sistema sensoriale del cavallo.
Unica voce fuori dal coro delle approvazioni è quella della Federazione statunitense che ha sottineato come, per esempio nel trotto o negli attacchi, accorciare vibrisse e altri peli sensoriali della testa sia necessario affinché non vengano ‘tirati’ da finimenti come il paraocchi o il paraorecchie, creando fastidio al cavallo.
Pronta la risposta della Fei che ha specificato che né i peli nell’area degli occhi, né quelli delle orecchie possono essere considerati sensoriali. E pronta anche l’approvazione della norma che, lo ricordiamo, da luglio sarà operativa.