Milano, 15 maggio 2018 – Continuiamo con le 5 regole di scuderia per il benessere del nostro cavallo: cose molto semplici, addirittura ovvie penserete in molti.
Eppure non sempre rispettate, a discapito della loro banalità: ad esempio, in quanti cavalieri e amazzoni di vostra conoscenza hanno la pazienza di fare sempre, inderogabilmente, almeno un quarto d’ora di riscaldamento prima di chiedere un vero sforzo atletico al loro cavallo, e un altro quarto d’ora di defaticamento dopo il lavoro?
La fretta, pessima consigliera, spinge spesso a buttarsi in campo, fare un giretto proforma di passo e poi mettersi subito al galoppo, magari anche su qualche salto e appena finita la parte divertente fare un altro misero giro al passo per poi ributtare il cavallo al paddock – o, ancora peggio, nel box: è un suicidio sportivo, perché così facendo non permettete all’organismo del vostro compagno di affrontare le sucessive sessioni di lavoro nelle migliori condizioni possibili.
E’ importante ricordare che nel riscaldamento l’attività fisica a bassa intensità stimola con gradualità tendini e muscoli, mettendoli in condizione di adattarsi agli sforzi di una successiva attività più intensa. Stimola la produzione di liquido sinoviale, il lubrificante che aiuta le articolazioni a lavorare bene tenendo lontani i traumi. Mette il cuore in condizione di aumentare gradualmente i battiti, diminuendo i rischi per il sistema cardio vascolare. Richiama sangue verso i distretti sollecitati, creando una maggiore ossigenazione dei tessuti e preparando così l’organismo al migliore utilizzo possibile delle energie. Infine umenta la temperatura corporea, rendendo più efficaci gli impulsi nervosi, a tutto vantaggio di una risposta atletica più veloce e reattiva.
E l’altro quarto d’ora d’oro, quello di passo defatigante dopo la sessione quotidiana di lavoro? altrettanto importante, e spesso ancora più dimenticato.
Ma è una prassi fondamentale: non solo il respiro del cavallo si normalizza, ma ha così il modo (specialmente se si tratta di un cavallo scuderizzato in box) di rilassare a dovere i muscoli e rasserenarsi l’animo, collegando l’ultima impressione della sua uscita con voi a qualcosa di regolarmente piacevole per lui e che accomagna gradualmente il suo organismo al ritmo normale.
Ancora di più se gli allenamenti sono quotidiani, perché permetterete così anche un recupero più veloce: facendo lavorare i muscoli interessati dalla prestazione agonistica in modo estremamente leggero subito dopo l’allenamento, questi riescono a liberarsi più velocemente di metaboliti e scorie e l’atleta è quindi in condizioni migliori al successivo e vicino momento di lavoro.
Tutti gli organismi animali funzionano così, anche quelli dell’uomo e del cavallo: e rispettando questa sua esigenza basilare lo aiuterete ad essere al meglio delle condizioni atletiche.
Senza contare che farà bene anche a voi, perché…siete o non siete atleti, esattamente come lui?