Bologna, 15 marzo 2024 – La Commissione Affari Sociali della Camera ha detto sì e la proposta di legge Gadda va avanti aprendo uno nuovo scenario per l’ippicultura e l’ippoterapia.
Nei tre articoli di cui si propone il pdl presentato da Maria Chiara Gadda (Italia Viva) nell’ottobre del 2022, le attività di “ippicoltura” sono considerate come “attività agricole”, con le pertinenze giuridiche e fiscali conseguenti (Iva dal 22% al 5,5% sulla compravendita di equini vivi). Il che, di per sé, già non sarebbe male…
Ma le cose possono andare sicuramente meglio visto che fra gli emendamenti recentemente approvati – grazie a Cristina Almici e Marco Cerreto (FdI) – figura il riconoscimento sanitario delle terapie per mezzo del cavallo, ovvero dell’ippoterapia.
La Commissione referente (Agricoltura) ha approvato infatti un emendamento che fa della “terapia per mezzo del cavallo” una attività “riconosciuta dal Ministero della salute come prestazione terapeutica riabilitativa che rientra tra le prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale. Con decreto del Ministero della salute, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, saranno definiti i requisiti dei centri che possono svolgere attività di terapia per mezzo del cavallo”.
Un passo importantissimo quindi verso il riconoscimento formale di ciò che nella sostanza sappiamo già da molto tempo: il cavallo può essere un terapista straordinario e l’ippoterapia e la riabilitazione equestre sono attività di cura importantissime.