Bologna, 11 maggio 2021 – Mentre in Italia stiamo ancora discutendo (da anni…) su animali da reddito o da affezione, ci sono paesi dove il dibattito è già molto oltre; come in Polonia per esempio.
Il governo polacco, nella persona del ministro dell’interno Mariusz Kaminski, ha deciso di appoggiare un disegno di legge che prevede l’introduzione della pensione di anzianità per i cani e i cavalli che hanno servito lo stato.
Cani e cavalli poliziotti, in virtù e sotto la spinta di numerosi appelli, dovranno essere seguiti e mantenuti dopo la fine del servizio. Questo disegno di legge, appoggiato in maniera trasversale da ogni forza politica, vuole dare una risposta ‘etica’ a chi, anche se a quattro gambe, si è messo al servizio della collettività.
Infatti, il nodo dolente nella vita di questi ‘diversamente militari’ sta proprio nel momento in cui lasciano il servizio. Non più propriamente cuccioloni o puledri, come ogni ‘vecchietto’, anche questi cani e questi cavalli necessitano di cure particolari, spesso costose. Da qui l’idea di attribuire loro una pensione, così che possano essere curati e si possano tutelare i loro anni d’argento.
Ogni anno in Polonia, secondo fonti governative, lasciamo il servizio attivo il 10% degli animali in organico. La proposta di legge riguarda nell’immediato futuro circa una sessantina di cavalli e oltre 1200 cani. Seppur non scritta in alcun punto, la legge darebbe priorità agli abituali conduttori perché possano tenere con sé gli animali che vanno in pensione. Prima che vengano eventualmente dati in adozione.
Attualmente, esistono centri dedicati che ospitano i pensionati a quattro. Come per esempio il The Veteran Corner, una scuderia-rifugio che, come gli altri, vive dei sussidi statali e delle donazioni private. In un cerchio ‘karmico’, a occuparsi di loro è un collega pensionato a due gambe, Slawomir Walkowiak. Che come loro è stato un poliziotto