Da La Nazione, articolo di Roberto Oligeri
Massa, 5 ottobre 2016 – Tempi duri per gli allevamenti in Lunigiana. Dopo le capre rubate e gli agnelli uccisi dai lupi o dai cani inselvatichiti, a Fivizzano c’è il «caso» del Centro Equestre Etologico “Equi Luna” di Moncigoli. Si tratta di un’oasi di circa 30 ettari dove una ventina di cavalli vivono in branco, ”scalzi”, ovvero senza essere stati ferrati. Il sito è meta di appassionati del settore provenienti soprattutto dal Nord Italia ma c’è un problema. L’unica strada di accesso alla stalla dove convergono gli animali, è stata chiusa. A bloccare il transito, mediante l’apposizione di catene ed altri sbarramenti, sarebbero state (il condizionale è d’obbligo) le proprietarie del fondo agricolo.
In pratica il proprietario dell’allevamento si è trovato interdetto il passaggio. E questo l’ha messo nell’impossibilità di foraggiare gli animali, ovvero di portar loro da mangiare, oltreché di accudirli trasportando altrove il letame contenuto nella concimaia. Una situazione incresciosa che rischiava di creare grossi problemi a questi destrieri allevati in libertà in ampi recinti nei pressi del torrente Rosaro. E così l’allevatore si è rivolto al sindaco di Fivizzano.
Dopo aver ascoltato la storia, Paolo Grassi ha preso atto che l’allevatore era impossibilitato a recarsi nella stalla ad accudire i cavalli e soprattutto a dar loro da mangiare, a causa della strada sbarrata. In più ha dovuto tener conto che l’arteria, al momento della progettazione del Centro Equestre nel 2011, era stata indicata come l’unica viabilità esistente in quella località. Senza dimenticare la relazione dell’Asl (settore sanità pubblica veterinaria) che confermava la presenza di numerosi equini nell’Oasi che abbisognavano di approvigionamento alimentare e interventi veterinari. Analizzati i vari documenti, Grassi ha firmato un’ordinanza (la n° 57) dove viene stabilito che su eventuali interessi/diritti di stampo civilistico «nell’immediato andava tutelata quale interesse primario prevalente la necessità di approvigionamento degli animali».
Nel testo si ordina pertanto alle proprietarie del terreno su cui insiste la strada la rimozione dello sbarramento che impediva la circolazione. Un’intervento “extra ordinem” ,quello del sindaco, al fine di permettere la sopravvivenza degli animali ,oltreché la loro pulizia e la salubrità dell’ambiente in cui sono allevati e la possibilità di intervenire con adeguate cure veterinarie, anche d’urgenza, qualora il caso lo richieda.
L’ORDINANZA di ripristino della viabilità preesistente, ha avuto come effetto la rimozione da parte delle proprietarie delle catene che sbarravano il transito. E l’allevatore ha potuto portare da mangiare ai cavalli. «Se fra le persone – ha spiegato il sindaco Grassi – sorgono questioni di vario genere, vanno risolte nelle opportune sedi. Gli animali non possono subirne conseguenze e la loro vita, il loro benessere vanno tutelati».
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