Offenburg, venerdì 26 agosto 2022 – E adesso tocca a loro, una rappresentativa importante dei nostri ambasciatori all’Eurocheval di Offenburg.
I cavalli delle Murge, ovviamente: che non per niente vestono una splendida livrea di velluto nero o tutt’al più con riflessi d’argento, proprio come si addice a un diplomatico con accredito ufficiale.
Sarà che da anni i compratori tedeschi sono clienti affezionati degli allevatori pugliesi, e l’Associazione nazionale allevatori del cavallo delle Murge e dell’asino di Martina Franca alla classica rassegna di razza di dicembre vede ogni anno arrivare tanti appassionati dal nord Europa.
Oppure che ormai ci sono appassionati tedeschi che fanno da punto di riferimento per i connazionali che vogliono portarsi in scuderia un nobile pugliese dal manto corvino o grigio ferro teta di moro.
Ma quale che sia il motivo, a Offenburg di rappresentanze Murgesi ce ne sono ben due: Anamf ad esempio, ente selezionatore della razza, ha portato una splendida rappresentanza.
I cavalli delle Murge Callisto, Gelsomino, Orbassano, Colonna di S. Paolo sono infatti condotti dai cavalieri Alessandro Calisi, Antonio Liddo, Simone Balducci e Francesco Calisi a danzare con il grigio ferro testa di moro Grecale delle Murge, attaccato a un tipico traino condotto da Vincenzo Delvecchio: con loro anche Arianna D’Attoma e Maria Giulia Suriano, che aggiungono un altro tocco di grazia all’eleganza dei cavalli.
Ma chi sono questi cavalli, così imponenti e – verrebbe da dire – addirittura iconici?
Il Murgese è un cavallo sontuoso: la ricchezza del suo mantello di velluto nero, il suo portamento nobile e imponente fanno pensare a re e imperatori e splendori di corti passate.
E’ stato creato dalla sua terra: terreni calcarei sassosi e aspri che gli hanno regalato unghie d’acciaio e frugalità, resistenza e forza.
Ma anche dal lungimirante Andrea Matteo Acquaviva d’Aragona, conte di Conversano: permise l’uso dei suoi stalloni orientali e iberici per coprire le fattrici locali, e le sue terre per farle pascolare. E i cavalli delle sue scuderie erano pregiatissimi, da alcuni di loro discendono linee attuali del Lipizzano.
Il legame più solido tra quei cavalli e quelli di oggi è stato Nerone, il più Murgese dei tre stalloni capostipiti della razza.
Che viene formalmente riconosciuta dal 30 aprile 1925 per preservare l’Asino di Martina Franca e il cavallo delle Murge: genitori dei ricercati muli martinesi, preziosissimi allora per l’artiglieria da montagna.
Nerone era nato nel 1924 da Schiavone e Montagnola II, entrambi oriundi della razza Conversano.
Gli altri due capostipiti sono stati Granduca di Martina, un elegantissimo derivato orientale- africano, non troppo sottile e il più solido Araldo delle Murge.
Il Murgese di oggi è un cavallo magnifico nel suo naturale atteggiamento, disponibile, coraggioso e calmo, molto ricercato anche all’estero.
Il principe di una favola vera, di quelle che non scompaiono quando apri gli occhi ma rimangono lì, a brillare sotto il sole e a nitrire nel buio.