Milano, 23 luglio 2018 – Nella splendida cornice del Royal Garden Hotel di Milano Assago il 16 luglio si è tenuto il primo convegno giuridico interamente dedicato al mondo equestre che ha visto la partecipazione di oltre 60 uditori, omogeneamente distribuiti fra avvocati e operatori del settore. Fra questi, molto gradita anche la presenza di ospiti d’eccezione, come il Presidente dell’A.N.I.E., dott. Giuseppe Moretti, e del cavaliere internazionale Luca Maria Moneta.
I saluti iniziali sono stati affidati all’
Avv. Marianna Garrone, Presidente dell’associazione culturale
Cavalli&Diritto, nonché membro del network professionale
Equisport Consulting, le due realtà che, insieme a
Cavallo Magazine, hanno fortemente voluto e organizzato questa giornata formativa, con lo scopo dichiarato di avvicinare il mondo dei cavalli al mondo del diritto.
L’apertura dei lavori è stata affidata al
Prof. a.c. Avv. Fabio Iudica, uno dei massimi conoscitori e appassionati del diritto sportivo italiano, che ha trattato il delicato tema del fatto illecito commesso/subito dai minori in ambito sportivo, soffermandosi a descrivere ed analizzare le figure, e le correlate responsabilità, di genitore, istruttore, gestore del maneggio e minore stesso.
Alla domanda “che cosa si richiede all’istruttore per liberarsi da eventuali responsabilità”, il Prof. Avv. Iudica ha risposto che la soluzione migliore rimane quella di lavorare sul caso concreto e, quindi, andare a vedere,
ex post, se l’istruttore ha posto in essere tutti quei doveri precauzionali e di cautela che la legge gli impone: ha veramente fatto di tutto, considerate le particolarità della fattispecie concreta (grado di apprendimento e di formazione dell’allievo, la sua maturazione tecnica, la sua età etc.) perché il fatto non si verificasse?
A chiusura dell’intervento, il Prof. Avv. Iudica si è soffermato sulla validità e sulle modalità di redazione delle clausole e dei moduli con cui istruttori e gestori di circoli ippici tentano di escludere o limitare le rispettive responsabilità nel caso di infortunio dell’allievo.
A seguire la relazione, davvero molto apprezzata, dal titolo “Illecito sportivo negli sport equestri: istruzioni per l’uso”, dell’Avv. Cristina Varano, Procuratore Aggiunto della Federazione Italiana Sport Equestri (F.I.S.E.).
L’Avv. Varano ha cercato di fornire ai presenti qualche strumento pratico per interpretare quello che è il mondo della giustizia sportiva nel contesto F.I.S.E., sottolineando come la evidente peculiarità della nostra Federazione rispetto a tutte le altre, consista proprio nella presenza negli sport equestri, oltre che dell’atleta umano, del cavallo: le stesse norme federali, seppur nel rispetto dei principi di uniformità del procedimento disciplinare dettati dal C.O.N.I., sono pensate in tale ottica con l’obiettivo finale di tutela, oltre che dello sport, dell’animale.
Correttezza, lealtà e probità rimangono i tre pilastri fondamentali della giustizia sportiva: in questo senso, l’Avv. Varano è stata molto chiara nel descrivere che, a differenza di quello che accade nel diritto penale, in cui i reati sono sostanzialmente tipizzati e, quindi, descritti nei loro elementi costitutivi dal codice penale, nella giustizia sportiva non esistono, tranne in rari casi, fattispecie tipiche, preventivamente individuate e descritte dai regolamenti. Ogni fattispecie, purchè capace di violare i principi di correttezza, lealtà e probità insiti nell’ordinamento sportivo, è, quindi, astrattamente idonea a integrare un illecito sportivo.
A chiusura della propria relazione, l
’Avv. Varano si è soffermata a descrivere, sia la disciplina dell’antidoping equino, sia l’obbligo di denuncia, che grava su ogni tesserato, rispetto a fatti astrattamente idonei a integrare illeciti disciplinari.
Strettamente collegato al precedente, l’intervento dell’
Avv. Antonio Rocca, Giudice Sportivo Nazionale F.I.S.E., che si è concentrato sulla disciplina della giustizia sportiva della gara. Con una serie di esempi pratici e di domande rivolte direttamente alla platea, l’Avv. Rocca è
riuscito a coinvolgere direttamente il pubblico, creando con i presenti un dialogo costruttivo, se non addirittura un dibattito, utile a far comprendere nel profondo, non solo la disciplina dell’illecito sportivo, ma anche la sua stessa natura e i suoi scopi.
Interessante e molto ammirata anche la relazione del Prof.
Avv. Lina Musumarra, peraltro Presidente del Tribunale della F.I.S.E. nonché professionista esperta di diritto sportivo, dal titolo
“La gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro negli sport equestri”.
La Prof. Avv. Musumarra ha trattato il tema, da lei stessa definito come molto complesso, della sicurezza degli impianti sportivi e, più in generale, dei luoghi di lavoro in ambito equestre, partendo da una analisi dettagliata del d.lgs. n. 81/2008, ovvero del Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, applicabile, seppur con diverse eccezioni e accomodamenti, anche in capo alle associazioni sportive dilettantistiche.
A fine mattinata, prima di assaporare l’ottimo
light lunch predisposto per i partecipanti dal ristorante ”
The Blue Crab“, l’Avv. Federico Brausi, già Giudice sportivo nazionale ed esperto conoscitore del diritto equestre, ha descritto, in maniera molto chiara e semplice, quelli che possono essere i rischi e le responsabilità penali in capo agli operatori del mondo equestre, spaziando dalle comuni fattispecie di reato a quelle più specifiche del mondo sportivo, come il reato di maltrattamento di animali o il reato di doping, la cui disamina ha scatenato, peraltro, un acceso dibattito e confronto fra il pubblico.
Brillante e molto apprezzato, infine, l’intervento del Prof. Avv. Alberto Maria Benedetti, Professore ordinario di diritto privato nell’Università di Genova – Dipartimento di Giurisprudenza, che ha analizzato la disciplina dei contratti del mondo equestre: dal contratto di affidamento del cavallo al circolo ippico, al contratto di fida e mezza fida del cavallo.
A chiusura del proprio intervento il Prof. Avv. Benedetti ha rivolto agli operatori del settore equestre l’invito, non solo a mettere sempre per iscritto questi accordi, ma addirittura a disciplinarli nel minimo dettaglio. Il rischio, in caso contrario, è quello che il Giudice, in caso di contrasti, integri le lacune, applicando analogicamente ai contratti “equestri” le regole previste dalla legge per altri tipi di contratti con la probabile conseguenza di vedere stravolte, così facendo, la
ratio dei contratti equestri e la volontà delle parti stesse.
Il convegno si è concluso, dopo una serie di domande aperte del pubblico ai vari relatori, con la promessa che, a questa giornata formativa, ne seguiranno sicuramente altre.
Comunicato Stampa Cavalli&Diritto, Equisport Consulting