Mahdia, 7 marzo 2017 – Il 2 aprile prossimo, in occasione del WORLD AUTISM AWARENESS DAY, la Giornata Mondiale della Sensibilizzazione all’Autismo, si svolgerà un evento internazionale congiunto sulle due rive del Mediterraneo, grazie all’impegno del Centro Ippico Mahdia, un’associazione “no profit” che opera nel campo del turismo equestre, degli sport ippici, della zooterapia, della formazione professionale nella filiera equina, della conservazione delle razze tunisine minacciate di estinzione e della salvaguardia ecologico-ambientale.
Con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Tunisi e delle autorità locali tunisine, sotto l’egida di ENGEA-OIPES, l’ente equestre nazionale che si occuperà di coordinare e veicolare questo evento in territorio italiano, parteciperanno i diversi organismi, associazioni, centri ippici, club sportivi, fattorie terapeutiche, centri di formazione, operatori di Pet Therapy, B&B, gallerie d’arte, aziende, privati, ecc. italiani ed esteri.
BLUE CONNECTION è quindi una sorta di “contenitore di eventi”, diversi tra loro ma riuniti in una cornice comune. Il titolo dell’evento è stato scelto appositamente per sottolineare questa connessione virtuale e di cuore nell’ottica di informare e di educare il pubblico circa l’autismo, la diffusione della zooterapia e l’integrazione sociale delle diverse disabilità. Un’opportunità per eliminare i pregiudizi che, per le persone colpite, rappresentano il principale ostacolo per l’integrazione nella comunità, offrendo in cambio un inserimento totale, compresa la famiglia.
Ancora oggi il “mondo dell’autismo” è segnato più da incertezze che da certezze, dove nessuno ha la verità in tasca. Non è sempre facile riconoscerne i sintomi e troppo sovente la paura di una diagnosi infausta ritarda un intervento precoce e adeguato. Chi ne è affetto ha problemi di linguaggio e di comunicazione, mostra indifferenza agli stimoli, come se fosse in un mondo tutto suo, può esplodere in crisi di pianto immotivato o di riso, oppure diventare autolesionista o violento verso persone e oggetti. Definire cosa sia è difficile. L’autismo è considerata la peggiore delle disabilità, perché non coinvolge l’aspetto fisico bensì diverse funzioni cerebrali e perdura per tutta la vita. Per dare una definizione più comprensibile si può affermare che l’autismo è un particolare modo di porsi nel mondo e di costruirsi attorno la realtà. Si parla di DSA o Disturbi dello Spettro Autistico, e come ricorda la comunità scientifica internazionale, include patologie che prima riguardavano categorie diverse: il disturbo autistico, la sindrome di Asperger, la Sindrome di Rett, il disturbo disintegrativo della fanciullezza e il disturbo pervasivo dello sviluppo. In realtà si trattano di disturbi dello sviluppo a livello neurologico, estremamente variabili da persona a persona (il termine spettro si riferisce appunto a questa variabilità).
BLUE CONNECTION è dunque un ponte tra la Tunisia e l’Italia, un messaggio di solidarietà in favore dei bambini autistici tunisini ed una raccolta fondi, il cui totale ricavato sarà interamente devoluto loro perché possano accedere gratuitamente alle sedute di zooterapia presso il Centro Ippico Mahdia. Un invito che è stato raccolto con entusiasmo dai tanti amici di Maria Gabriella Incisa di Camerana, piemontese di origine ma tunisina da oltre un ventennio, responsabile del Centro Ippico Mahdia, o come la definiscono i suoi attuali concittadini, la “signora dei cavalli”.
Da Trento a Palermo, dalle Puglie al Piemonte, dal maceratese alla terra umbra e persino ddal Croazia e dal Brasile, i partecipanti, che hanno aderito a questo evento unico nel suo genere, celebreranno questo mese dedicato all’autismo. Tanti incontri, convegni, manifestazioni, serate danzanti, eventi culturali, sportivi e ludici avranno come protagonisti anche persone dello spettro autistico. Una serie di eventi diversi tra loro ma legati da un comune “filo conduttore”: il colore blu.
Il blu è legato all’autismo, in quanto sfumatura “enigmatica”, che risveglia il desiderio di conoscenza e di sicurezza. Il blu, colore simbolo di libertà, richiama il cielo, il mare e l’infinito, e unendo idealmente tutti i popoli della terra, li richiama a realizzare eventi di solidarietà, di divulgazione e di sostegno alle persone autistiche e alle loro famiglie.
Il PROGRAMMA A MAHDIA, DOMENICA 2 APRILE
Se il blu è il colore dell’autismo, il suo simbolo è il tassello di un puzzle, perché rappresenta l’intelligenza “diversa” che ha bisogno di tutti gli altri pezzi per avere senso e che è, a sua volta, essenziale per il mosaico nella sua integralità, perché paradossalmente la società ha necessità di comprendere il fenomeno autistico non solo per organizzarsi in maniera più efficiente ma anche per comprendere meglio se stessa.
E i diversi partecipanti a questo evento, i tasselli di questo puzzle virtuale, che saranno operativi e solidali per tutto il mese di aprile, sono riuniti in un solo manifesto in cui la parte figurativa è un’elaborazione personale di alcuni dipinti del pittore cubista francese Fernand Léger, e la sua passione per il Circo Medrano, della famiglia Casartelli, una grande dinastia di artisti le cui radici affondano al 1873.
“Cirque”, il circo, è il capolavoro di litografia di Fernand Léger, realizzato dall’artista nel 1950 su richiesta di Tériade, uno dei più grandi editori d’arte del XX secolo. Affascinato fin dall’infanzia dall’universo del «tendone», l’artista invita a un viaggio in cui brillano i costumi sotto i proiettori e si susseguono i numeri circensi in un frastuono di suoni. Attraversata dai corpi flessuosi degli acrobati, la pista incanta il pittore, il quale vi scorge un’immagine emblematica del grande spettacolo della vita moderna.
Il Circo Medrano fu soprannominato da Léger «la terra dei cerchi in azione». L’analogia sferica tra la pista e la terra è una metafora proposta dagli artisti per comprendere la nostra epoca moderna. Lo spettatore si ritrova immerso in uno spettacolo totale in cui regnano la velocità, l’emozione e la bellezza dei corpi colpiti dalla luce e dai suoni. Con l’avvento della civiltà industriale, dei divertimenti e della riproduzione meccanica (fotografia, cinema), certi artisti, trattando il tema del circo, cercano di tradurre le poste in gioco di una mutazione dello sguardo e del rapporto con la corporeità. Il “circo”, fonte di ispirazione per l’arte moderna e precursore degli intrattenimenti di massa è questione di abbandono della forza di gravità, sottolineato dall’involarsi dei corpi, e di rappresentazione di un altro mondo in cui la realtà è trasfigurata volontariamente.
In questo mondo fantasmagorico verranno trasportati tutti i bambini, non solo quelli autistici, in un PONYDAY©, intitolato “On va danser” cioè “Balliamo” in italiano, in cui le diverse attività di gruppo, basate sul gioco, consentono di imparare da sé, in un modo divertente e stimolante, con un animale adattato alla taglia infantile, senza rischio di blocchi o paure. Tutti gli atelier di Musicoterapia, Danzaterapia, Zooterapia e DIY-Costumisation saranno animati e coordinati da professionisti locali. In un clima festivo tinto di blu, i bambini realizzeranno delle coreografie a piedi ed in sella ai pony, manipolando dei foulard nonché diversi strumenti a percussione e a fiato. Perché la danza è un potente mezzo di espressione per i bambini autistici, che riescono a seguire così ritmi diversi e diventare un tutt’uno con la musica che li circonda. Nel contempo, l’attività mediata dagli animali, oltre al beneficio fisico, affina le capacità quali l’autonomia, l’autosufficienza, le relazioni sociali, l’attenzione e stimola la continuità dell’impegno. L’obiettivo primario diventa quello di favorire ed accrescere, nel soggetto, una maggior autostima, tale da conferirgli sicurezze e motivazioni sufficienti per indurlo a credere nelle proprie potenzialità.
Comunicato Stampa