Bologna, 5 luglio 2021 – Si è chiusa ieri la Fiera Mediterranea del Cavallo di Ambelia. Un evento che alla terza edizione oltre all’ottima rinnovata sinergia con Fieracavalli, ha trovato l’affetto di tutti i siciliani.
Buoni i numeri nonostante il caldo che, tra gli agrumeti di Militello, sa come farsi sentire. Buono il palinsesto delle attività e delle gare che hanno costituito un’occasione importante per la ‘quota’ agonistica di tutte le discipline.
«Ambelia – ha detto Marco Di Paola, presidente Fise – ha tutte le potenzialità per diventare un centro equestre adatto a ospitare concorsi ippici outdoor di livello internazionale. Anche nel periodo invernale, stagione in cui tante nazioni sono costrette a fermarsi. Lo splendido clima siciliano riuscirebbe infatti a garantire la destagionalizzazione del turismo affiancato agli eventi sportivi. Su questo aspetto – ha concluso Di Paola – la nostra Federazione lavora da tempo. Perché crediamo che sport e turismo legato al cavallo rappresentino un binomio vincente».
È bello che a distanza di tanti anni sia stato ripreso l’ambizioso progetto dell’allora presidente del Comitato Regionale Fise Pierfrancesco Matarazzo. Che proprio ad Ambelia nel 2011 creò, sotto l’egida della Regione siciliana, una robusta sinergia con il Sicilia Jumping Tour. Progetto internazionale che aveva legato – per il salto ostacoli internazionale – Augusta e Pozzallo. Allargando il palcoscenico fino all’Istituto di Incremento Ippico di Ambelia.
Una sorta di grand tour studiato per ‘trattenere’ i cavalieri in Sicilia. Che purtroppo non ebbe ulteriori sbocchi dopo l’esordio. E che invece ora può trovare motivazioni e valori nuovi.
Tornando a oggi e calato il sipario su Fiera Mediterranea del Cavallo 2021, gli sportivi applaudono alla nascita di Sicilia International. Che dal 7 al 10 ottobre darà vita a un evento sportivo che ospiterà la storica Coppa degli Assi, concorso internazionale CSI3*. Proprio ad Ambelia. Dove è ferma l’intenzione di valorizzare l’Istituto di Incremento Ippico con una fruizione più assidua e sempre qualitativa.
Nella prima settimana di settembre invece, Ambelia ospiterà la tappa Mipaaf.
Passione e competenza al servizio di Ambelia: Caterina Grimaldi di Nixima
In virtù degli eventi passati e di quelli che ci saranno, Ambelia significa cavalli. E per approfondire l’argomento abbiamo avuto l’onore di poterne parlare proprio in occasione della Fiera con una donna di cavalli dall’amore profondo. La principessa Caterina Grimaldi di Nixima, alla quale abbiamo rivolto qualche domanda.
Perché questa tenuta?
«Questa tenuta di Ambelia è fondamentale per il lavoro dell’Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia impegnato nel mantenimento e nella tutela delle razze equine autoctone. Come istituto abbiamo il compito di incrementare le razze in via di estinzione.
Il cavallo Purosangue Orientale, di diametri maggiori rispetto all’Arabo, è presente sin dalla metà dell’800, nel primo numero del libro genealogico Italiano. Qui all’Istituto ci sono circa 80 esemplari. SI consideri che in tutta la Sicilia ce ne sono all’incirca 150. Inoltre ci occupiamo anche della razza Sanfratellano. Il Sanfratellano è un cavallo che vive allo stato brado sui Nebrodi. Lì si pratica ancora la transumanza, attraversando tutti i piccoli paesi dei Nebrodi. È un cavallo fortemente legato alle tradizioni siciliane.
Per quanto riguarda le razze asinine, tuteliamo e alleviamo l’asino Ragusano e il Pantesco. La leggenda vuole che l’ultimo esemplare di asino di Pantelleria si sia estinto annegando nelle acque del Mediterraneo. Mentre – da Pantelleria – cercava di raggiungere la costa. Grazie poi a un lavoro certosino di recupero genetico si è riusciti a ricominciare con questa razza così preziosa per la biodiversità italiana. La Sicilia è la prima regione per biodiversità e l’Italia è la nazione con la percentuale più alta di biodiversità in Europa. È per questo che sono grata al presidente Nello Musumeci che ha capito l’importanza di investire nel nostro lavoro».
Come la Fiera Mediterranea del Cavallo aiuta Ambelia e il vostro lavoro?
«Questa fiera è molto importante perché avvicina tutti gli appassionati al mondo del cavallo e anche chi non lo conosce. E può avvicinare chiunque ad un mondo meraviglioso, quello equestre. E qui ha l’opportunità di conoscere tutto quello che questo animale può fare sia a livello sportivo che di compagnia per l’uomo… Il cavallo nella storia è stato amico e compagno dell’uomo. Nei viaggi, nei trasporti, nei campi. Già da tempo è compagno dell’uomo negli sport equestri che sono tanti e che qui ad Ambelia sono tutti rappresentati, di anno in anno. Questo aiuta senz’altro ad avvicinare l’uomo al mondo del cavallo. Quindi a far sì che questo animale sia sempre più vicino e desiderato dalle persone. Il lavoro dell’Istituto di Incremento Ippico e di chiunque allevi cavalli è aiutato dalla vicinanza e dall’apprezzamento delle persone verso questo animale».
Secondo lei che rapporto ha con il cavallo il popolo siciliano?
«Il popolo siciliano ha un rapporto molto stretto con il cavallo, perché il cavallo fa parte delle nostre tradizioni, da sempre. È un animale rispettato, temuto e amato. La gente è molto incuriosita. Io durante tutto l’anno, quasi ogni giorno, vengo avvicinata da tantissime persone che mi chiedono quando si farà la prossima fiera del cavallo. È anche una cosa abbastanza ovvia perché fa parte della nostra tradizione e lo testimoniano questi tre giorni in cui, nonostante il caldo eccessivo, le tribune sono state sempre gremite di gente».
Avete in programma, oltre alla Fiera Mediterranea, altri momenti in cui turisti italiani e internazionali potranno visitare la tenuta?
«Sicuramente, perché non solo il pubblico locale, ma anche quello internazionale ci sta chiedendo di visitare la tenuta. Stiamo prevedendo dei percorsi e delle passeggiate da fare a cavallo attraverso la tenuta, del resto copre più di 50 ettari di terreno tra ulivi e aranceti in lontananza. Così come saremo in grado di offrire la tenuta come punto di sosta per dei viaggi a cavallo all’interno della Sicilia».