Milnao, 10 ottobre 2018 – Il colosso d’Europa delle rassegne equestri, Fieracavalli di Verona, apre i battenti fra quindici giorni -dal 25 al 28 ottobre- e la dirigenza ha presentato alla stampa la prossima edizione, la 120esima a Milano, scegliendo per l’occasione le sale del celebre ristorante Ribot, di fianco all’ippodromo d San Siro. E’ dal secolo scorso che Verona mette in vetrina i cavalli, un tempo nella Fiera dell’Agricoltura poi dal 1976 in una rassegna apposita, che in questi 42 anni è cresciuta di dimensioni e contenuti, diventando vera icona del mondo del cavallo. Ieri, al cospetto di miriadi di cavalli celebri -Tornese, Ribot, Varenne, nonché Posillipo, Ambassador e Surbean e via dicendo- che fanno bella mostra di sé nelle foto di cui sono letteralmente tappezzate le pareti del Ribot, il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, il direttore generale Giovanni Mantovani e altri relatori (tra questi anche Vittorio Garrone, azionista della Sampdoria ma anche ex-vice della Fise e promotore del Team Wow per l’approccio etologico al cavallo) hanno posto l’accento in particolare sulla storia della kermesse scaligera, i “numeri” della quale contribuiscono a spiegarne lo spessore: 3000 cavalli di 60 razze da tutto il mondo portati da 35 associazioni di allevatori (il cuore delle mostre è quello dedicato alla biodiversità nazionale, ossia le razze italiane, in collaborazione con il Mipaaf, Padiglione 3). E ancora: 750 aziende di 25 Paesi con i marchi più prestigiosi al mondo di tutti i settori produttivi e commerciali: sellerie, stivalerie, abbigliamento, accessori per il cavaliere e il cavallo. E ancora: attrezzature, alimentazione, scuderie Editoria (l stand di Cavallo Magazine e di QN-QS è nel Padiglione 4). Sono attesi più di 160mila spettatori.
Quella di Fieracavalli è una storia iniziata nel 1898 -quando il cavallo era mezzo di trasporto- e che passa per il suo declino nell’ultimo dopoguerra allorché il nobile animale fu soppiantato dalla meccanizzazione, fino ad arrivare al suo “ritorno” come compagno sportivo sull’onda dell’ambientalismo degli Anni’70. Oggi siamo al welfare e all’etologia che hanno cambiato le tecniche equestri (nel programma c’è anche Horse Training, gara di addestramento), reso il cavallo un amico e diffuso la pratica sportiva. Punti cardine di Fieracavalli sono il turismo a cavallo, che presenta anche “Horse Frendly”, marchio che certifica maneggi e ippovie e li cataloga in un portale Web dedicato (Pad.1). Il Villaggio del bambino con giochi didattici, spettacoli, musica e “Un cavallo per amico” in collaborazione con l’Assessorato all’istruzione del Comune di Verona (Pad.1). Cavalli arabi e iberici hanno ciascuno un proprio salone (Pad. 2 e 9), così come il Westernshow per l’equitazione all’americana (Pad. 11/12). Infine lo sport, che a Fieracavalli presenta il “ top” con la tappa italiana della Longines Fei World Cup (Pad.7 /8) alla quale partecipa il Gotha del salto ostacoli internazionale e i migliori azzurri. E sull’onda dell’anniversario la cosiddetta “ 20 x 120″, Gran Premio speciale per 120 binomi selezionati in 7 tappe svolte in tutta Italia. Infine, altra novità assoluta, lo spazio interamente riservato alla Fise (Pad.5) che ospita gli stand istituzionali, la 31esima Coppa delle Regioni Pony, il Gran Premio delle Regioni Under 21, il Master 2018 e Trofeo Talent Rider. Fieracavalli non riposerà nemmeno di notte: Gala d’Oro Anniversary, diretto da Antonio Giarola, con una serie di artisti di fama internazionale: volteggio cosacco by Aragonas di bartolo Messina, e con Rorò Castellana e Matteo Rufini. Poi otto cavalli in libertà con Vincent Liberator, indi David Chaves con “mujeres a la grupa” e Arie Alte a ritmo di flamenco. Infine Cavalieri Maremmani e teatro equestre Cavallo & Company. Insomma una edizione da non perdere e da ricordare: Per info, dettagli e biglietti: www.fieracavalli.it
di Paolo Manili