Verona, 9 novembre 2022 – Un riconoscimento per un grande amico dei cavalli.
Il professore Paolo Baragli del dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa ha ricevuto il premio speciale HorsEmotions per le sue attività di ricerca sullo scambio emotivo fra cavalli ed esseri umani.
Il riconoscimento gli è stato conferito da Grazia Basano Rebagliati, vicepresidente della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), lo scorso 5 novembre nel corso di Fieracavalli, storico appuntamento internazionale del mondo equestre che si tiene a Verona dal 1898.
“Il professore Baragli – recita la motivazione del premio – con coraggio e delicatezza non solo si addentra nei meccanismi della mente del cavallo con ricerche all’apice della scienza mondiale sull’argomento, ma, con passione e dedizione per gli Sport Equestri, è riuscito a validare le geniali intuizioni di Federico Caprilli, padre dell’Equitazione moderna. Il professor Baragli rappresenta quindi un rarissimo esempio di eleganza ed efficacia nel disegno sperimentale scientifico abbinata anche all’appassionata ricerca storica. Esempio più unico che raro di ricercatore a 360 gradi”.
Insieme a Paolo Baragli ha ricevuto il premio speciale HorsEmotions anche l’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS per il progetto “POP – Cavalli e Pony per l’umanizzazione della cura ospedaliera“.
In questo caso hanno ritirato il riconoscimento il professor Antonio Ruggiero, direttore Oncologia Pediatrica con due piccoli pazienti (Alessandra e Nicolò), Antonella Guido psicologa e psicoterapeuta di Oncologia pediatrica e Chiara De Santis psicologa FISE referente per il progetto POP.
Nato nel 2009, HorsEmotions è un concorso della FISE ideato, curato e organizzato dal medico veterinario Gianluigi Giovagnoli per premiare istruttori e allievi di ogni età che esprimono, attraverso racconti, disegni, fotografie e anche video, le più sane emozioni vissute con i cavalli con l’obiettivo evidente di contribuire alla continua cura dell’educazione morale ed emotiva negli sport equestri.
Agenzia Monrif di Andrea Martino
Di seguito l’intervista al professor Baragli raccolta da Carlo Venturini, ancora agenzia Monrif.
“Pisa è un luogo straordinariamente vocato all’equitazione e a perseguire un rapporto sano ed empatico col cavallo”.
Lo dice il prof. Paolo Baragli che è stato insignito del prestigioso premio HorsEmotions per le sue attività di ricerca sullo scambio emotivo fra cavalli ed esseri umani.
Il prof. Baragli del dipartimento di veterinaria di Unipi è colui che ha scoperto che i cavalli allo specchio si riconoscono, hanno cioè cognizione di sé.
“Se vogliamo – dice Baragli – possiamo anche tradurre così e cioè mi vedo dunque sono, cioè, la capacità di riconoscersi allo specchio indica la presenza di auto-consapevolezza”.
Il cavallo è empatico?
“Sicuramente sì. Stiamo ancora studiando. Capire la sua empatia è fondamentale anche per noi, per relazionarci con lui”.
In che senso?
“Prendiamo la ippoterapia. Siamo ancora in fase di studio, per cui non possiamo sbilanciarci troppo ma studiando la capacità di relazionarsi del cavallo con il paziente e viceversa, si riuscirà a capire se l’amico quadrupede, funziona, è una vera medicina oppure è solo un pezzo della terapia necessaria. Dobbiamo indagare i meccanismi su cosa succede al cavallo ma anche all’uomo. Ci vorrà del tempo ma l’orizzonte è quello”.
Il cavallo è più intelligente, emotivo, empatico di altri animali?
“Ogni animale è dotato di una sua, propria sfera emotiva, cognitiva, di apprendimento. Io mi occupo di cavalli. Se c’è un problema ogni cavallo lo risolverà a modo suo, in base alla propria indole e al proprio carattere. In altre parole, la personalità di ogni animale influenzerà il suo modo di superare gli ostacoli”.
Baragli fece a tal proposito, un esperimento con un gruppo di cavalle che dovevano aggirare un ostacolo per raggiungere un obiettivo.
L’intento era di capire quanto fossero flessibili nell’affrontare e risolvere un compito di cognizione spaziale.
Il risultato fu che gli animali hanno messo in atto strategie differenti e dunque l’ipotesi dei ricercatori è che il modo di agire sia legato alla loro diversa personalità.
Pisa, il suo ippodromo, San Rossore, Coltano, Vecchiano sono luoghi vocati all’equitazione, all’allevamento, addestramento.
Come è cambiato il mondo equestre sul territorio?
“Il nostro territorio ha una vocazione straordinaria per i cavalli. E’ fortunato per il clima e per il terreno. Il mondo equestre è cambiato ed in meglio ma ciò non basta”.
Cosa manca?
“Ci vuole una rivoluzione culturale. L’aspetto economico è ancora prevalente così come prevale la pragmaticità dell’uomo. Il cavallo ad esempio è un animale sociale; non è contentissimo di stare chiuso in un box. Bisogna insomma che uomo e cavallo si trovino a metà strada”.
Come avviare questa rivoluzione?
“Avevamo pensato qualche anno fa ad un centro di ricerca multidisciplinare da creare tra Barbaricina e San Rossore. Un centro aperto a tutti dagli studenti agli artieri, ai fantini. Un centro teorico e pratico al tempo stesso. Se ne sono perse le tracce”.