Verona, 29 ottobre 2017 – Mario Palumbo era il Dir, un grande Direttore: estrema professionalità, cortesia da gentiluomo vecchio stampo e intelligenza e sensibilità e ironia leggera leggera, mai cattiva con nessuno.
Era anche uno di noi e amava i cavalli come amici carissimi, pieno di storie e ricordi che condivideva nel momento più giusto, esaltandone la finezza e l’importanza proprio con i suoi collegamenti acuti e puntuali.
Ma più di tutto il resto era Mario: una persona attenta, delicata, gentile.
Che ha perso tempo a provare ad insegnarmi qualcosa, che quando c’era Fieracavalli Verona nonostante tutti gli impegni, e le corse e il caos che è Fieracavalli per un direttore di Cavallo Magazine (ma anche dopo, quando Direttore non lo era più) si ritagliava sempre un’ora di tempo per il nostro specialissimo appuntamento segreto: andare a vedere insieme i Cavalli Agricoli da Tiro Pesante Rapido.
Lì, con i gomiti appoggiati alle transenne, ci godevamo lo spettacolo dei nostri biondoni preferiti chiacchierando di tutto e di niente, recuperando in qualche modo un anno di comunicazioni a distanza e regalandoci un po’ di semplicissima felicità equestre: quella che è fatta della gioia elementare di sapere che al mondo esistono i cavalli, per grazia di Dio, e di avere occhi e cuore per apprezzarli.
E adesso che non potrà più leggere nulla mi accorgo che era lui la misura del mio lavoro: non c’era complimento più bello che sapere del suo apprezzamento per un articolo o un servizio, perché lui era il Dir e sapeva farti sentire tutta la parte più bella di questo lavoro – la responsabilità e il piacere di farlo bene, l’importanza che ha e anche quella di farne parte, seppure in piccolissima misura.
Ed era soprattutto Mario, che adesso non c’è più e abbiamo perso la sua tenerezza e non possiamo fare più nulla per tornare indietro.
Conta tanto affetto Dir, tanto.
La tua Zavorra