Verona, 9 novembre 2022 – Domenica pomeriggio a Fieracavalli, sotto gli occhi e accompagnata dalla voce ufficiale di Aia Nico Belloni, è successa una cosa meravigliosa.
Una giumenta di Cavallo Agricolo Italiano a tiro pesante rapido, Franziska, con la sua umana Letizia Selmin ha vinto il Gala Italiano della Associazione Italiana Allevatori.
Un contest combattutissimo, dove i giudici (Il Direttore Generale di AIA Mauro Donda, l’allevatore Daniele Giaccone, l’artista equestre Rudj Bellini e chi scrive queste righe per voi) hanno avuto vita dura nell’incasellare in una classifica i numeri presentati.
Ma alla fine domenica sono state Franziska e Letizia a mettere in campo la performance migliore. E quando trovi la tua giornata, quella dove ogni cosa ti riesce bene ed esprimi davvero quello che volevi raccontare anche i sogni si realizzano.
Ed è particolarmente bello questo risultato, lasciatecelo dire.
Un po’ perché l’anno scorso loro due avevano partecipato fermandosi appena sotto i gradini del podio, ed è molto evidente che non per questo si sono lasciate scoraggiare. Ma anzi, hanno lavorato duro per migliorare.
Molto perché ci hanno regalato un lungo momento di delicatezza, di sensibilità, di armonia. Qualcosa che è facilissimo sciupare per una distrazione, un imprevisto, un accipicchia qualsiasi che può sempre accadere. Ma stavolta no, tutto è stato perfetto.
La connessione tra Franziska e Letizia non si è mai interrotta. La cavalla ha sempre colto le indicazioni della ragazza e sembrava che fossero da sole lì, in mezzo a tutta Fieracavalli, come in una bolla di reciproca attenzione.
Ma quello che ha sparigliato tutte le carte in tavola è stata la pirouette al galoppo della Caitpr. Lì non era più una cavalla da tiro pesante Franziska, ma una farfalla. Niente pesantezza, niente frenesia, solo leggerezza, una cosa mai vista prima fatta così da un Caitpr.
Una volta che la giuria ha dichiarato la classifica, tutti gli allevatori (e anche i dirigenti!) del mondo Anacaitpr hanno lasciate libere le emozioni: s’è vista parecchia gente coi lucciconi agli occhi, e anche di più.
Perché questa vittoria, con questo numero – un lavoro in libertà fatto bene, con molta sensibilità – è la sublimazione di un lungo percorso per questa razza e i suoi allevatori, e che non è ancora finito.
Ma che è stato intrapreso e sta dando i suoi frutti. Una ventina d’anni fa nessuno avrebbe mai pensato che questi cavalli avrebbero mai più fatto altro che essere destinati alla produzione alimentare.
Eppure è stata la stessa Anacaitpr a intraprendere per prima la difficile strada di dare ai suoi cavalli una alternativa, a recuperare la morfologia più adatta al lavoro. Lasciando così modo ai Caitpr di far vedere che dentro avevano ancora fortissima l’attitudine alla collaborazione con l’uomo.
Non deve essere stato facile. Ma negli anni sono stati addestrati cavalli e allevatori, e sempre più si vedono cavalli da tiro pesante presentati secondo i crismi della buona equitazione, del rapporto etologico e della tutela del benessere.
Ancora non tutti, certo: ma ormai quelli che ancora non hanno implementato questa cultura si notano tra gli altri, proprio perché sono in numero sempre minore.
E la strada per vederne sempre di più è quella della formazione. Chi è cresciuto e ha imparato cose nuove lo ha fatto perché è stato accompagnato in questo percorso.
Dimentichiamo sempre che quello che vale per i cavalli vale anche per gli esseri umani.
Ma è stato raggiunto un grande risultato. Grazie alla formazione fatta sul campo, tra gli allevatori, alle occasioni di crescita e ai programmi precisi indirizzati verso questo preciso obiettivo da Anacaitpr.
E siamo convinti che il trend positivo continuerà.
Non perché siamo idealisti, ma perché abbiamo visto quello che hanno fatto questi allevatori in vent’anni, come sono cambiati i loro cavalli e il modo in cui li presentano.
Per questo non ci sorprendono Franziska e Letizia: le abbiamo viste arrivare da lontano, anche quando non le conoscevamo ancora e sappiamo che non sono sole.
Nei prossimi giorni, in ordine di classifica per essere coerenti alla formula competitiva, vi racconteremo gli altri protagonisti del Gala Italiano Aia.
Chi sono?
I Butteri della Maremma con il loro grande numero fatto di amore per la storia e la tradizione, di cavalli Maremmani maestri (ma anche allievi!) e vacche aggiogate belle come cerbiatte.
La giovanissima Carolina Raggi con il suo lucente morello Murgese Pluto nell’eleganza di una ripresa di Dressage.
Valentina Orengo sul suo splendido Bardigiano Oscar in amazzone e con la garrocha, Jessica Menegon e la sua Haflinger Zafira che si divertono come pazze anche in mezzo al fuoco.
Li abbiamo amati tutti, ognuno per qualcosa di diverso che li rende unici.
Rimanete con noi, vi racconteremo il Gala Italiano 2022.