Bologna, lunedì 29 ottobre 2018 – Un brutto episodio avvenuto ieri ha turbato lo svolgimento della gara 1.35 mista Gold Safe Riding nel padiglione 5 della Fieracavalli di Verona. Il cavaliere veneto Marco Della Valle,18 anni, ha frustato in modo violento e cattivo il suo cavallo Innovet Der Stern a seguito sia della prima sia della seconda disobbedienza oppostegli durante il percorso. Il pubblico ha cominciato a fischiare dopo la scena e il ragazzino ha replicato con un gestaccio.
La deprecabile serie di cruente azioni è stata stigmatizzata rumorosamente dal pubblico in tribuna: al che Marco Della Valle si è rivolto verso gli spettatori compiendo un gesto platealmente volgare e offensivo. Richiamato dalla giuria di terreno, Marco Della Valle è stato squalificato e deferito alla Procura Federale. Ora la giustizia farà il suo corso.
Questi i fatti. L’episodio però ha scatenato reazioni forti e un ampio dibattito su Facebook grazie alla denuncia avanzata da Gianni Govoni. Ha scritto il campione azzurro sul suo profilo personale: “Oggi ho assistito ad una delle più brutte reazioni mai viste in vita mia da parte di un cavaliere, per giunta junior, nella finale del master sport gold a Verona nei confronti del pubblico, dopo aver frustato il cavallo senza motivo le tribune lo hanno fischiato e lui ha reagito con un gesto vergognoso, spero questo ragazzo venga severamente punito per il gesto che ha fatto per il bene del nostro sport ed il rispetto verso gli altri cavalieri!”. Che un cavaliere e uomo di cavalli del calibro di Gianni Govoni abbia apertamente condannato il fatto è indiscutibilmente un bene: l’autorevolezza del personaggio rende il messaggio particolarmente significativo. Ora non bisogna abbandonarsi solo al giustizialismo, come in parte è successo sui social. Lo sport – e in particolare il nostro sport, che prevede una relazione profonda e leale con un altro essere vivente – ha una finalità educativa fondamentale, in particolar modo sui giovani e sui ragazzi: Marco Della Valle ha gravemente sbagliato, ma l’obiettivo primario a questo punto è aiutarlo a rendersi consapevole del gravissimo errore commesso. E soprattutto indurlo a chiedere pubblicamente scusa.