Roma, 15 dicembre 2016 – Il Giubileo straordinario indetto nel 2016 da Papa Francesco ha confermato il bisogno “globale” di spiritualità, di impegno da parte di tutti – dal centro alle periferie del Mondo – nel sostenere valori universali di Misericordia e di Pace tra gli uomini, a prescindere dalle loro convinzioni e credo religioso.
Ed anche per questi motivi Aia ed il Sistema allevatori tornano a proporre di festeggiare in piazza San Pietro in Vaticano a Roma, centro della Cristianità, la ricorrenza del Santo Patrono di uomini ed animali, Sant’Antonio Abate, che cade martedì 17 gennaio 2017.
Il programma in via di definizione per la “Giornata dell’Allevatore”, in calendario per il decimo anno consecutivo dalla sua istituzione a livello nazionale, prevede una serie di iniziative che vanno dalla Santa Messa officiata all’interno della Basilica di San Pietro dal Cardinal Angelo Comastri, vicario generale di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano, che come tradizione si concluderà con la benedizione in Piazza Pio XII, antistante al colonnato del Bernini, di uomini ed animali presenti nella “fattoria sotto il cielo” allestita con la collaborazione degli allevatori provenienti da diverse regioni d’Italia assieme alle loro famiglie. A completare il programma, in questa edizione – lo scorso anno, così come per la “fattoria” proprio per la concomitanza con gli eventi giubilari fu decisa la sospensione delle due iniziative aperte al pubblico – la sfilata di cavalli e cavalieri lungo Via della Conciliazione, con la presenza di rappresentanze di Corpi a cavallo di Forze Armate e di Polizia (previste anche le unità cinofile) e dei gruppi di allevatori invitati.
Nel 2017 sarà la prima volta da quando è alla guida di Aia per il presidente Roberto Nocentini – affiancato dai componenti del nuovo Comitato direttivo e dal direttore generale Roberto Maddé – che in proposito, nel presentare l’iniziativa, ha dichiarato: “la devozione nei confronti di Sant’Antonio Abate, protettore degli allevatori, va oltre il senso di appartenenza ad un credo religioso, trascende questi valori e con il passare del tempo diventa una testimonianza a favore dell’ambiente e del territorio, che vede in coloro che vi operano quotidianamente i più attenti e strenui custodi. Un’attenzione, un attaccamento ed una cura che sono risaltati ancora una volta agli occhi dell’opinione pubblica nelle drammatiche circostanze dei sismi che hanno sconvolto in questi ultimi mesi alcune zone del centro del nostro Paese. Eventi che hanno messo a durissima prova quelle popolazioni, ma al tempo stesso hanno posto in evidenza il coraggio, la fede e la speranza unite alla voglia di non abbandonare il proprio territorio e gli animali allevati. Anche per questo, le nostre invocazioni al Santo e le preghiere assumeranno quest’anno una valenza più forte, assieme alla condivisione con la cittadinanza che rappresenta la destinataria dei nostri sforzi e del nostro impegno quotidiano nel fornire alimenti salubri e di qualità, provenienti dagli allevamenti italiani”.
Comunicato Stampa Associazione Italiana Allevatori