Bologna, 17 dicembre 2023 – La ricchezza del mondo equestre non finisce mai di stupire. Per quante discipline si pensi di conoscere, ce ne sono sicuramente ancora tante di cui non si ha esatta contezza. Pratiche che originano nelle tradizioni di paesi lontani, spesso poco ‘comunicati’. Di cui in pratica si sa tanto poco quanto dei loro cavalli.
Solo recentemente, e in questo caso va detto grazie alla globalizzazione, si è iniziato a sapere come si divertono a cavallo in paesi di cui abbiamo poche notizie. Quali sono le loro tradizioni in sella e cosa è arrivato fino a oggi dei loro retaggi più antichi.
Tra tanti campionati e coppe del mondo, regolato da una vera e propria federazione internazionale, ecco allora che spunta – con piena dignità – quello della Horseback Archery, il tiro con l’arco a cavallo.
Quello del 2023 – che si concluderà domani 18 dicembre – conta ben 11 paesi partecipanti. Gli arcieri in sella di Arabia Saudita, Stati Uniti, Turchia, Iran, Siria, Kuwait, Kazakistan. Canada, Indonesia, Mongolia e Tailandia si sono misurati in quella che viene definita un’arte marziale più che equestre.
Il cavaliere deve centrare un bersaglio con arco e freccia mentre galoppa in sella a un cavallo, riproponendo la magica triade cavallo-arciere-abilità.
L’evento mondiale è ospitato al AlFursan Equestrian Village di AlUla, in Arabia Saudita, location che sta sempre più polarizzando le attività equestri di prestigio al di là del Mediterraneo.
Ad aggiudicarsi l’ambita Coppa è stato l’iraniano Garsha Ghoorchian, che si è lasciato alle saplle, nell’ordine, Mongolia e Kazakistan.
Oggi e domani le competizioni continuano con altre prove di tiro con l’arco e di tent pegging, un’altra disciplina sportiva in sella – pare di origine pakistana – di cui probabilmente in pochi conoscono l’esistenza… Anche in questo caso si tratta di una prova di abilità in cui il cavaliere, con una specie di giavellotto, deve centrare dei bersagli fissati nel terreno, mentre galoppa.