Roma, 2 novembre 2016 – Monumentale, enigmatica, vagamente inquietante: la grande opera scultorea dell’artista messicano Gustavo Aceves “Lapidarium. Waiting for the barbarians” è in esposizione a Roma, nei siti archeologici più importanti della città fra cui il Colosseo. Dopo l’anteprima nel 2014 a Pietrasanta (dove Aceves risiede) e la prima presentazione a Berlino nel 2015, le imponenti sculture (40 lavori, dai 3 agli 8 metri di altezza e fino a 12 metri di lunghezza) dialogano ora con la grande storia della Capitale, invadendo il Colosseo, i Mercati di Traiano, i Fori Imperiali e l’Arco di Costantino.
L’obiettivo dell’artista è rappresentare, con il suo ‘esercito’ di cavalli scolpiti in bronzo, marmo, legno, ferro e granito, l’eterna migrazione dell’uomo. Un modo per riflettere su soprusi e violenze di popoli verso altri popoli, spesso considerati “barbari” e invasori.
La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dall’Ambasciata del Messico in Italia con il supporto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, è curata da Francesco Buranelli.
Mostra “Lapidarium. Waiting for the barbarians” dal 20 ottobre 2016 all’8 gennaio 2017. Orari: 9:30 – 19:30, tutti i giorni, esclusi il 25 dicembre 2016 e 1 gennaio 2017 -.
Il “tour” mondiale di “Lapidarium. Waiting for the barbarians” approderà poi a Istanbul, Parigi e Venezia nel 2017 fino a concludere il tour mondiale a Mexico City nel 2018.