Bologna 2 agosto 2021 – Niente di quello che le nostre amazzoni hanno fatto durante le due prove dopo il rettangolo avrebbe potuto cambiare la nostra posizione nella classifica finale a squadre. A dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, del peso del rettangolo.
Ma visto dove ci trovavamo dopo l’addestramento, ultimi in classifica provvisoria, il settimo posto conquistato dalle nostre coraggiose e brave amazzoni è sicuramente indice di una prova di grandissimo carattere. Una prova di cui essere soddisfatti.
Rispetto ad altri ingaggi olimpici del passato recente, le possibilità di avvicinarsi al podio erano più fievoli e nonostante tutto, Arianna, Susanna e Vittoria hanno portato in campo una grandissima determinazione insieme alla nostra bandiera. Che ha sicuramente dato ragione alle scelte del capo equipe Fise Giacomo Della Chiesa e della Team manager selezionatrice Katherine Ferguson Lucheschi.
Nell’ultima prova di salto ostacoli ha brillato sicuramente il percorso di Susanna Bordone con Imperial Van De Holtakkers, protagonista di un netto molto ben condotto che ha messo in campo un insieme amazzone-cavallo davvero apprezzabile. E che ha portato il nostro binomio di diritto nell’olimpo della top 25 individuale.
Buona anche la performance di Arianna Schivo, prima azzurra sugli errorabili, che con Quefira de l’Ormeau ha toccato una sola barriera. Ultimo ingresso in salto per Vittoria Panizzon. Che però ha avuto qualche piccola defaillance. 8 le sue penalità, per un totale personale conclusivo di 50,20.
L’Italia quindi settima, con un computo totale di squadra di 144,80
Così le nostre amazzoni
Vittoria Panizzon
- dressage 38,60
- cross 3,60
- salto 8
Totale 50,20
Arianna Schivo
- dressage 42,90
- cross 2,80
- salto 4
Totale 49,70
Susanna Bordone
- dressage 33,90
- cross 11
- salto ostacoli 0* (*primo percorso. Qualificata per best 25 e gara individuale)
Totale 44,90** (**dopo la prima prova di salto)
La performance britannica
Grandi. ‘Gigantici’. Eccellenti in rettangolo, impeccabili in cross. Nel salto ostacoli si sono potuti permettere ben 2 barriere. E nonostante ciò, il loro 86,30 è stato inavvicinabile. Questa l’olimpiade della Gran Bretgana. A dividerli dall’argento australiano 13,9 punti dato che il team dell’inossidabile Hoy ha chiuso a 100,20. Differenza invece molto esigua tra argento e bronzo, con la Francia che ha piazzato la zampata al suono di 101,50. Entrambe Australia e Francia hanno conservato la posizione di classifica provvisoria portata in eredità dopo il cross, e dopo che entrambe avevano avuto una partenza in rettangolo non brillantissima.
Si pensi che l’Australia era sesta, mentre la Francia addirittura nona.
Ma questo è proprio il bello di questa disciplina. Capace di riservare sorprese e nello stesso tempo di consolidare granitiche certezze. Proprio come quella di Oliver Townend, Laura Collet e Tom McEwen. Primi dall’inzio alla fine per un meritatissimo oro olimpico a Tokyo 2020.
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