Bologna, 8 agosto 2024 – Avrete di certo presenti quelle collezioni di cartoline con raffigurati i manifesti ufficiali delle varie edizioni olimpiche, spesso molto piacevoli dal punto di vista grafico e abbiamo già visto il perché.
Mettendole una in fila all’altra però si ha una illusione di continuità che non è reale: prendete ad esempio una tra le altre che sicuramente più vi avrà colpiti, quella relativa alla VI Olimpiade, anno 1916.
Se l’era aggiudicata la Germania, sede delle competizioni Berlino.
Ma a causa del protrarsi della Prima Guerra Mondiale l’Olimpiade saltò e quei Giochi, purtroppo, non furono.
Infatti, se guardate bene il manifesto che normalmente viene collegato a quella edizione, noterete che la quadriga potentemente classicheggiante è ‘domiciliata’ ad Amsterdam, e non parla tedesco ma olandese.
Si trattava infatti del materiale pubblicitario presentato da una delle città candidate ai giochi, che però non vinsero l’attribuzione effettiva.
“Il presidente del CIO de Coubertin favorì Berlino perché pensava che potesse aiutare a prevenire la guerra imminente nell’interesse della comprensione internazionale. Anche se questo non funzionò, i giochi non furono immediatamente cancellati nella speranza che la guerra finisse presto. Tuttavia i giochi dovettero ancora essere cancellati a causa della Prima Guerra Mondiale”, da Wikipedia tedesca.
Nel tristissimo caos di quegli anni evidentemente andarono persi i documenti presentati.
Di Berlino 1916 rimane un sogno infranto a causa della follia della guerra, qualche francobollo.
E la locandina della candidata dei Paesi Bassi, Amsterdam.
Scegliere i cavalli evidentemente premia sempre, anche a livello di forza comunicativa se dopo più di un secolo, pensando a Berlino 1916, viene in mente soltanto questo bellissimo manifesto.
Su campo Orange, ovviamente.