Bologna, giovedì 25 luglio 2024 – Olimpiadi, si inizia. E iniziando non si può fare a meno di respirare a fondo e con gioioso sollievo, se si ripensa a tutto quello che è accaduto con l’edizione di Tokyo in piena tragedia Covid. Si fa, non si fa, riunioni e controriunioni, comunicati, dichiarazioni, studi di fattibilità, bollettini: sembrava impossibile che un evento come le Olimpiadi potesse essere sospeso, solo per le due guerre mondiali era accaduta una cosa di tale portata…
Infine si è fatta. Sì: ma un anno dopo e senza pubblico. Tokyo 2020 nel 2021. Prima volta nella storia che un’Olimpiade viene posticipata. Prima volta nella storia senza pubblico. Tribune desolatamente vuote. Arene e campi di gara immersi in un silenzio sepolcrale, se si esclude il suono prodotto dall’atleta o dagli atleti. Un’edizione dei Giochi a cinque cerchi che nessuno potrà mai dimenticare. E non la dimenticheremo, certo: ma adesso pensiamo a Parigi, con la voglia di vedere le tribune strapiene di spettatori, con la voglia di sentire gli applausi fragorosi che esaltano la vittoria o le esclamazioni di sorprendente delusione che accompagnano la sconfitta. Ma in un caso come nell’altro, vita! Vita pulsante: e non esiste al mondo niente di meglio dello sport per farla pulsare…
In effetti si potrebbe dire che non esiste niente di meglio delle Olimpiadi: cioè lo sport al suo vertice più alto. Il sogno di qualunque atleta di qualsiasi disciplina. Il sogno di tutti gli atleti dal giorno in cui le Olimpiadi sono nate… Quindi per gli atleti dello sport equestre dal 1912, anche se proprio di recente è uscito un libro a firma di Giorgio Bottalo Trissino dal Vello d’Oro che riafferma come il primato spetti proprio a Parigi nel 1900, quando tra l’altro Gian Giorgio Trissino dal Vello d’Oro (bisnonno dell’autore del libro in questione) in sella al cavallo Oreste ha conquistato il 2° posto nella gara di estensione e il 1° (ex aequo) in quella di elevazione: oggi questi risultati costituiscono le prime medaglie vinte da un atleta italiano alle Olimpiadi in assoluto, quindi calcolando tutti gli sport, non solo quello equestre.
Ma è comunque da Stoccolma 1912 che il programma dello sport equestre alle Olimpiadi prevede una struttura ‘moderna’, cioè con le classifiche a squadre e individuali, e da lì quindi prende avvio la storia meravigliosa che ci accompagna fino a Parigi 2024. Una storia che si snoda lungo tappe olimpiche che hanno segnato e determinato la crescita e lo sviluppo del nostro sport. Basti pensare che proprio a Stoccolma 1912 sono stati usati i primi congegni elettronici per la registrazione dei tempi dei percorsi (per il completo e per il salto ostacoli) e il primo sistema di pubblicazione dei risultati agli occhi degli spettatori.
Anversa 1920 è l’edizione che ha determinato la nascita delle federazioni internazionali, tra le quali anche la Fei: in Belgio infatti si è visto come la mancanza di uniformità regolamentari imponesse la creazione di organismi sovranazionali che ovviassero a tale problema. Pierre de Coubertin nel maggio del 1921 convoca a Losanna tutti i rappresentanti degli sport interessati: ed è così che nasce la Fei.
Amsterdam 1928 segna il passaggio nella composizione delle squadre a tre binomi, oltre a definire formalmente la differenza tra atleti dilettanti e professionisti, questi ultimi non autorizzati a prendere parte alla competizione olimpica. Professionisti sono tutti coloro i quali vendono, affittano, allenano o lavorano cavalli a pagamento, e inoltre proprietari, impiegati, cavalieri, allenatori o groom di centri ippici o scuole di equitazione o circhi; ma anche chi riceve un rimborso spese a compensazione della perdita di guadagno per l’assenza dal proprio lavoro anche se diverso da attività collegate allo sport equestre… ! Dilettanti tutti gli altri, compresi gli ufficiali delle varie armi (i sottufficiali invece non sono ancora ammessi alla partecipazione).
Dal punto di vista della partecipazione un’Olimpiade fondamentale è quella di Helsinki 1952: per la prima volta possono gareggiare sia i sottufficiali sia le donne. Le amazzoni però solo in dressage: e proprio in rettangolo farà grande scalpore la prestazione della danese Lis Hartel, vincitrice della medaglia d’argento sebbene paralizzata in entrambe le gambe dal ginocchio in giù… Sarà proprio lei a introdurre le terapie riabilitative nel mondo dello sport equestre.
Stoccolma 1956 (sede dello sport equestre: ma l’Olimpiade si disputa in realtà a Melbourne) porta alla ribalta le criticità del dressage dovute alla valutazione discrezionale dei giudici. Il giudice tedesco e quello svedese classificano ai primi tre posti i tre cavalieri della propria nazione… Esplode lo scandalo, tanto che uno dei provvedimenti della Fei sarà sopprimere la classifica a squadre a Roma 1960… Quelle di Roma saranno Olimpiadi comunque grandiose grazie anche al budget più alto della storia stanziato per l’organizzazione. Lo sport equestre vive in due luoghi di bellezza incomparabile: Piazza di Siena e i Pratoni del Vivaro. Il salto ostacoli per la prima volta propone due prove distinte per la classifica individuale e quella a squadre, il completo torna a squadre composte da quattro binomi.
Tokyo 1964 presenta il problema della sicurezza per cavalli e persone durante un viaggio di trasferimento in aereo, mai affrontato in precedenza dato che a Los Angeles 1932 pochissime squadre europee hanno partecipato (e quelle poche viaggiando in nave) e che lo sport equestre nel 1956 ha avuto sede a Stoccolma e non a Melbourne. Ci si imbarca con le pistole: se qualche cavallo avesse dato segni di insofferenza pericolosa per il volo si sarebbero usate (e tre cavalli verranno effettivamente abbattuti così: uno della squadra statunitense, uno cilena e uno argentina… ).
Ma la violenza ha caratterizzato in modo drammatico Monaco 1972, con l’attentato dei terroristi di Settembre Nero contro gli atleti israeliani; l’esito è sconvolgente: muoiono undici israeliani, cinque terroristi, un poliziotto… La politica poi condiziona pesantemente anche l’edizione di Mosca 1980, per fortuna in modo non violento: il mondo occidentale diserta quelle Olimpiadi per protesta contro l’invasione dell’Afghanistan da parte dell’Unione Sovietica. In risposta, l’Unione Sovietica boicotta quelle di Los Angeles 1984. Fortunatamente, da qui in poi termina l’uso dello sport olimpico in modo così smaccatamente strumentale…
Tornando nello specifico allo sport equestre, le Olimpiadi di Seul 1988 presentano per la prima volta ostacoli che richiamano nella costruzione la storia, l’arte e il folklore del luogo: da qui in poi diventerà abituale tutto ciò, ma in Corea si è trattato di una novità di notevole impatto non solo estetico ma anche tecnico.
Atlanta 1996 è l’Olimpiade in vista della quale nello sport equestre viene introdotto dal Cio per la prima volta il meccanismo della qualificazione sia per le squadre sia per gli individuali in ciascuna delle tre specialità: è una svolta in un certo senso epocale poiché per molti Paesi lo sbarramento della qualificazione costituirà un ostacolo difficilmente superabile (e purtroppo l’Italia del salto ostacoli sarà tra questi… ).
Atene 2004 e Pechino 2008 portano alla ribalta prepotentemente il problema del doping con ben quattro cavalli che risulteranno positivi al test in ciascuna delle due Olimpiadi. Si può dire che sia da qui che la politica antidoping messa in atto dalla Fei prenda uno sviluppo sempre più capillare e soprattutto approfondito con una serie di misure sottoposte a continua revisione e aggiornamento.
Certo nessuno avrebbe infine potuto immaginare che questioni sanitarie e di salute pubblica sarebbero state le principali protagoniste delle Olimpiadi del 2020… Ma così è stato: e dalle siringhe sui cavalli per il doping di Atene e Pechino siamo arrivati a quelle per inoculare i vaccini (sugli umani… ) prima, durante e dopo Tokyo.
Ma adesso anche quella tremenda pagina è stata chiusa. Come lo sono state quelle sconvolgenti di Monaco 1972, quelle difficili di Mosca 1980 e Los Angeles 1984… Ora abbiamo Parigi 2024 che si annuncia come un evento gioioso e libero. Prepariamoci ad assistere allo spettacolo sportivo più grande del mondo!