Bologna, 17 agosto 2021 – Ci sono 78 paradressagisti in rappresentanza di 27 nazioni ai Paralympic Games di Tokyo 2020. Molto sono esordienti, come le nostre azzurre Sileoni e Semperboni. Altri sono ‘vecchie’ conoscenze. Altri sono addirittura icone: atleti che ci sono sempre stati.
Come il sessantenne norvegese Jens Lasse Dokkan, che di Paralympics ne ha sulle spalle ben sette edizioni. Dokkan è l’unico atleta che ha preso parte a tutte le edizioni dal 1996 a oggi, quando il paradressage ha esordito ad Atlanta.
E negli anni non ha perso un grammo di smalto… Oggi è quinto nel ranking mondiale individuale Grado 1 e a Tokyo sarà in gara con Aladdin.
Il binomio ha all’attivo solo podi (nelle diverse altezze) nelle competizioni alle quali ha partecipato dal 2019 al 2021.
Altra ‘cliente di riguardo’ in rettangolo sarà l’olandese Sanne Voets che nel mirino ha una tripletta storica. Vuole l’oro olimpico per metterlo a fare ‘compagnia’ ad analogo metallo conquistato, consecutivamente, nel Campionato d’Europa e in quello del mondo. La Voets tenterà l’impresa con Demantur, ‘Demmi’ per gli amici, grazie a una Kür realizzata in collaborazione con il guru del Freestyle Joost Peters e con la musica degli Haevn.
La sfida della Voets è indirizzata a Lee Pearson, definito ‘il padrino’ del paradressage. 14 medaglie olimpiche al suo attivo, di cui 11 d’oro sono il suo curriculum. Pearson ha esordito a livello olimpico a Sydney 2000. In Australia per il cavaliere britannico fu tris d’oro: individuale, freestyle e a squadre. Poi ci fu Atene. Stessa sequenza. A Pechino, nel 2008, uguale. Poi, a Londra 2012 invece le cose andarono ‘male’: solo l’oro a squadre, poi un argento individuale e un bronzo in freestyle. A rio invece solo due medaglie. L’oro del freestyle e l’argento individuale.
E se i pronostici non sbagliano, anche a Tokyo Pearson potrebbe dover rinunciale al podio a squadre, per il quale gli Usa sono super-favoriti. Anche se lo squadrone britannico con Pearson, Sophie Christiansen, Natasha Baker e Sophie Wells non è certo in Giappone per arrendersi…
Passando dalle facce note agli emergenti olimpici, accanto come si è detto alle nostre Carola Semperboni e Federica Sileoni, citazione per il ‘padrone di casa’ Sho Inaba, atleta 26enne che sarà in gara con Exclusive. Già in gara nei Weg-para di Tryon, di lui dicono che ha tutte le carte in regola per ambire a una medaglia individuale.
Il danese Tobias Thorning Joergensen è stato la fulminante rivelazione dei FEI Para Dressage European Championship 2019 di Rotterdam. È il numero 1 del ranking mondiale di Grado 3 e anche per lui l’ipotesi di una o più medaglie non è affatto remota. Tobias è figlio d’arte. Sua madre, Line Thorning Joergensen ha rappresentato il paradressage danese alle Olimpiadi del 2004, 2008 e 2012.