Bologna, 27 luglio 2024 – Siamo sinceri: per almeno un paio d’ore ci siamo lamentati davanti alla cerimonia di presentazione dei XXXIII Giochi Olimpici in perfetto stile Vianello&Mondaini, che barba che noia…
Fino a quando la grandeur francese non si è risvegliata. E ha tirato fuori dal cappello la trovata che ha incollato noi ippofili (ma anche tutti gli altri appassionati di sport) davanti agli schermi di TV, tablet e smartphone: il cavallo meccanico che galoppava sulla Senna, con un cavaliere d’argento che aveva per mantello la bandiera olimpica.
Una visione quasi onirica, che nel silenzio della sorpresa ha cancellato in un attimo il sapore ‘analogico’ che aveva avuto lo show fino a quel momento per proiettarci in una dimensione che sta a metà tra passato e futuro, toccando appena il presente.
Come i cavalli al galoppo toccano appena terra e sembrano volare, sapete bene cosa vogliamo dire.
E dopo quella lunga galoppata sognante il cavallo meccanico e il suo cavaliere sono diventati veri grazie a Floriane Issert, sottufficiale della Gendarmerié e al suo grigio.
E’ stata scelta una donna per rappresentare sia la Dea del fiume, Sequana che lo spirito olimpico. E accompagnata per un lungo tratto anche da altri due binomi della Gendarmerie Nationale è poi smontata di sella e ha consegnato il vessillo coi cinque anelli per l’alzabandiera ufficiale.
Cavalli protagonisti assoluti della cerimonia di apertura: e chi meglio di loro, in fondo, per collegare il passato al presente e anche al futuro?
Sta a noi fare in modo che rimangano qui, vicini a noi: ed è una responsabilità che coltiviamo ogni giorno, nello sport come altrove.