Bologna, 9 agosto 2024 – Ieri il Pentathlon moderno ha aperto le sue gare a Parigi 2024 con il Ranking Round di scherma, che ha definito la classifica provvisoria.
E oggi è stata la volta delle Semifinali A e B maschili, che cominciano – per l’ultima volta nella storia della disciplina – con la prova di equitazione, il salto ostacoli.
Molto bene l’Italia: Matteo Cicinelli e Giorgio Malan si sono qualificati per la finale di domani, che sarà anche il giorno delle semifinali donne.
Interessante il racconto di Ahmed Elgendy (EGY), 1° nella semifinale A: “La mia prova di equitaizone è stata davvero interessante! Ho fatto un rifiuto e tutto il pubblico stato fantastico, facendo il tifo per me: mi ha aiutato molto il loro sostegno, e così ho portato a termine la prova”
Ma come funziona la prova di salto ostacoli del Pentathlon? I punti di penalità sono 7 per ogni ostacolo abbattuto, e 10 per il rifiuto.
Ci sono 10 punti di penalità anche se l’atleta non accarezza il cavallo sull’incollatura una volta terminata la prova: “A fine percorso e anche in caso di eliminazione il cavaliere deve fare un gesto di ringraziamento e di complimenti al cavallo”.
Nell’evento di equitazione, gli atleti devono farlo completare un corso di salto ostacoli tra 350 e 400 metri di lunghezza, composto da 10 ostacoli e 12 salti, in un tempo prestabilito. I cavalli vengono assegnati in modo casuale e ciascuno l’atleta ha solo 20 minuti e cinque salti per conoscere il cavallo nell’anello di riscaldamento prima della prova.
Un giro netto entro il tempo concesso è vale 300 punti pentathlon. I concorrenti perdono 7 punti per ciascuno ostacolo abbattuto e 10
punti per il rifiuto, che è equivalente a un’aggiunta di 7 o 10 secondi al loro handicap in Laser Run. Inoltre perdono un punto per ogni secondo trascorso oltre al tempo concesso. Tre rifiuti o una caduta comportano l’eliminazione e un punteggio di zero.
Stefano Scaccabarozzi, tecnico personale di Elena Micheli, in campo a Parigi 2024
Molto dramatic questa ‘ultima volta’ ma in fondo il Pentathlon è sempre stata una rappresentazione, oltre che una competizione sportiva complessa e affascinante: il racconto di una storia che aveva immaginato proprio de Coubertin.
La sceneggiatura era avventurosa: un soldato dei suoi tempi (quindi fine ‘800) veniva catturato dal nemico, e cercava di sfuggirgli per tornare tra le sue linee affrontando molte difficoltà.
Si appropriava di un cavallo non suo e lo montava per scappare, affrontava nemici con la pistola e con la spada, nuotava per attraversare corsi d’acqua e correva per raggiungere infine la sua salvezza.
Nel corso degli anni le regole del Pentathlon sono cambiate spesso radicalmente adattandosi ai tempi e alle esigenze: d’ora in poi non ci sarà più il salto ostacoli con i cavalli ma gli atleti affronteranno la corsa ad ostacoli cara all’atletica leggera.
Un modo per snellire l’organizzazione delle gare e renderle molto meno costose e complicate per società e atleti.
Qui tutta la cronaca delle gare di oggi.