Parigi, domenica 4 agosto 2024 – Le medaglie, certo: ma alle Olimpiadi le gioie e le delusioni, le emozioni e le sensazioni pur essendo sempre collegate al risultato agonistico possono tuttavia dipendere anche da altro. Per esempio…
NICK SKELTON
E’ il compagno – e il trainer, ovviamente – di Laura Kraut. Laura Kraut è una delle più forti amazzoni del mondo. Anzi, no: è una tra i più forti del mondo in assoluto, amazzoni e cavalieri indipendentemente. Ma Laura Kraut è statunitense: e Nick Skelton è britannico. Nick Skelton proprio insieme a Ben Maher, Scott Brash e a Peter Charles (papà di Harry) ha vinto per la Gran Bretagna la medaglia d’oro olimpica a squadre a Londra 2012, quella che ha preceduto questo oro di Parigi vinto per la Gran Bretagna da Ben Maher, Scott Brash e Harry Charles (figlio di Peter… ). Per poi vincere quell’oro individuale indimenticabile a Rio de Janeiro 2016… Ebbene, come deve essersi sentito Nick Skelton stando in piedi, fermo, nella postazione ‘Kiss and Cry’ di Parigi nel guardare i percorsi di Laura Kraut… ? E quelli degli altri due statunitensi… ? E poi quelli dei suoi compagni di squadra Ben Maher e Scott Brash… ? E poi quello di Harry Charles, figlio del suo amico Peter… ? Lui, simbolo del salto ostacoli britannico unito nell’amore e nella vita a un simbolo del salto ostacoli statunitense?
HARRY CHARLES
E’ nato il nato il 15 luglio 1999: dunque ha 25 anni. Quando Ben Maher e Scott Brash e suo padre Peter insieme a Nick Skelton hanno vinto la medaglia d’oro olimpica a squadre a Londra 2012 lui aveva 13 anni. Un ragazzino. Un ragazzino che guardava Brash, Maher e Skelton come i ragazzini guardano gli idoli del proprio sport. In più con un padre come il suo. Oggi Harry Charles è sul podio delle Olimpiadi, medaglia d’oro a squadre: insieme a Ben Maher e a Scott Brash. Quale altro sport è in grado di raccontare una storia come questa?
OLIVIER PERREAU
Riserva della squadra francese. Poi succede che uno dei titolari – Kevin Staut – viene escluso dalla formazione perché il suo cavallo non passa l’ispezione veterinaria. Entra dunque lui, Olivier Perreau, 38 anni, prima Olimpiade della sua vita, secondo campionato internazionale dopo quello d’Europa a Milano 2023. Olivier Perreau monta Dorai d’Aiguilly: cavalla francese nata nel 2013 da un incrocio di stalloni fuoriclasse come Kannan (il padre) e Toulon (padre della mamma). Ma la cosa importante in questa storia è che Dorai non ha mai fatto un solo salto se non sotto la sella di Olivier: perché il cavaliere francese di Dorai non solo è il proprietario, ma anche l’allevatore… Arrivare alle Olimpiadi, essere francese con le Olimpiadi a Parigi, montare in gara, fare due prestazioni come quelle prodotte da Olivier/Dorai nella qualifica (un errore) ma soprattutto nella finale a squadre (un percorso netto formidabile e indispensabile per il risultato poi ottenuto dalla squadra), infine salire sul podio per la medaglia di bronzo. Alle Olimpiadi. In Francia. A Parigi. Con una cavalla che si è vista nascere, che si è allevata in casa, domata, addestrata, portata in gara nelle categorie per i 4 anni, poi per i 5 e i 6 e i 7, poi nelle prime prove internazionali, i primi Gran Premi, le prime Coppe delle Nazioni e poi… le Olimpiadi!
STANNY VAN PAESSCHEN
Ha 67 anni ma ne dimostra almeno dieci di meno… E’ belga. Nel 1976 ha composto la squadra che per la prima volta nella storia del Belgio ha vinto una medaglia alle Olimpiadi: a Montreal, in sella a un cavallo che si chiamava Porsche, insieme a Edgar Henri Cuepper su Le Champion, François Mathy (il padre di François Mathy junior) su Gay Luron, Eric Wauters su Gute Sitte. Lui allora aveva 19 anni… Esatto: 19, sei meno di Harry Charles oggi. Perché Harry Charles? Perché Stanny van Paesschen è il ‘coach’ della squadra britannica…