Parigi, giovedì 1 agosto 2024 – La prova di qualificazione del salto ostacoli a squadre in vista della finale di domani ha dato oggi a Parigi un responso molto logico. Tanto che si fa prima a dire quali sono state le sorprese, più che le conferme, visto che tutte le squadre più forti si sono classificate nei primi dieci posti raggiungendo quindi la finalissima. Senza alcuna preoccupazione di punteggio e piazzamento in vista di domani, tra l’altro, dato che in finale si riparte da zero: l’obiettivo di oggi era dunque quello di rimanere nei primi dieci posti, a prescindere dal numero di penalità.
La sorpresa infine è una sola, o meglio due: l’esclusione della Svizzera e l’inclusione di Israele. Israele ha ben meritato l’ambito traguardo grazie all’ottima prestazione di Ashlee Bond su Donatello (un errore) ma più ancora di Daniel Bluman su Ladriano, il quale aveva la pesantissima responsabilità di chiudere a zero dopo le 16 penalità di Robin Muhr con Galaxy HM, dato che con un solo errore Israele avrebbe ceduto il posto alla Spagna… Ma l’errore non c’è stato in virtù di una prestazione favolosa del binomio vincitore del GP Roma in Piazza di Siena nel 2019. Quindi Israele domani sarà in finale: una squadra internazionale, in effetti, dato che Bond è statunitense, Bluman colombiano e Muhr francese ma tutti con il passaporto sportivo israeliano.
Dolorosa e sorprendente la mancata qualificazione alla finale della Svizzera. Le cose sono cominciate male con i due errori di Steve Guerdat e Dynamix de Belheme, sono proseguite peggio con le 12 penalità di Pius Schwizer e Vancouver de Lanlore per poi ricevere il colpo di grazia da parte di Martin Fuchs e Leone Jei con quelle 4 penalità fatali… Senza quell’errore, infatti, la formazione rossocrociata avrebbe chiuso con un totale di 20 al 9° posto spingendo Israele al 10° e il Messico all’11°. Certo: Martin Fuchs è entrato in campo in una situazione gravemente compromessa e il compito per lui non era certo facile, anzi… e tutto ha funzionato per il meglio fino all’uscita della doppia gabbia (largo-dritto-dritto) dove c’è stato il maledetto errore. Può essere che questa delusione funga da propellente ulteriore per una gara individuale portentosa da parte di tutti e tre gli assi rossocrociati… ? Lo vedremo lunedì e poi martedì.
Dolorosa sorpresa anche per il Brasile. Il primo binomio a entrare in campo, Pedro Veniss e Nimrod, veniva eliminato a causa della presenza di una leggera traccia di sangue sul fianco destro del cavallo a percorso ultimato… La squadra sudamericana quindi – che aveva cominciato benissimo con i suoi primi due binomi per un totale di 4 penalità prima dell’ingresso del terzo, poi ritiratosi, cioè Rodrigo Pessoa e Major Tom – non sarà tra le dieci in finale domani.
Di certo se ci si dovesse basare su quanto visto oggi si dovrebbe dire che la Germania – unica squadra a finire a zero, quindi con tre percorsi netti – è la grande favorita domani… Christian Kukuk su Checker, Philipp Weishaupt su Zineday e Richard Vogel su United Touch hanno fatto una specie di spettacolare passeggiata! Ma anche le altre squadre hanno esibito molte prestazioni formidabili. Le 17 penalità della Svezia, per esempio, non devono trarre in inganno: Henrik von Eckermann e King Edward hanno fatto il loro solito capolavoro senza alcun errore, così come Rolf Goran Bengtsson su Zuccero… Il punteggio nasce quindi da uno scarto del cavallo di Peder Fredricson, Catch Me Not, davanti al muro che ha sorpreso più di qualcuno, più per la difficoltà di inquadrare l’ostacolo che per le dimensioni e la delicatezza dei mattoncini superiori. Quindi la disobbedienza, un errore sull’elemento centrale della doppia gabbia (tavolina errorabilissima) e penalità sul tempo massimo. Ma la squadra svedese – oggi all’8° posto – sulla carta fa paura quanto la tedesca.
Gli Stati Uniti (2° posto con 6 penalità) proprio alla vigilia hanno perduto Kent Farrington e Greya a causa di una forma allergica della cavalla, quindi è entrato Karl Cook con Caracole de la Roque: il cavaliere e la cavalla vincitori insieme del Rolex GP Roma quest’anno hanno fatto un percorso magnifico nonostante la difficoltà soprattutto psicologica di esordire in un campionato internazionale e in un’Olimpiade senza quasi avere avuto il tempo di rendersene conto… Laura Kraut e Baloutinue hanno confermato tutto il loro valore, quindi le 6 penalità degli Usa sono quelle di McLain Ward e Ilex (un errore e tempo): quasi un paradosso, perché la prestazione di Ilex è stata abbagliante!
Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Irlanda hanno chiuso a 8 penalità (Irlanda con un punto in più sul tempo), poi a 12 una Francia che per un attimo ha vissuto l’incubo di non farcela a rimanere tra i dieci, quindi Svezia, Israele e Messico.
Rimangono escluse dalla finale, in ordine di classifica: Spagna con 21 penalità, Svizzera con 24, Austria con 28, Canada con 32, Australia con 36, Giappone con 51, Polonia con 53, Emirati Arabi Uniti con 72, poi Arabia Saudita e Brasile.
L’appuntamento è ora per domani alle 14: la finale a squadre dirà quale formazione tra le magnifiche dieci toglierà alla Svezia campionessa uscente l’oro di Tokyo 2021. O magari sarà la Svezia a conservarlo… ? Lo spettacolo sarà favoloso!
LA CLASSIFICA
https://olympics.com/en/paris-2024/results/equestrian/jumping-team/qual000100–