Bologna, 25 novembre 2021 – Chiamateli come volete: World Equestrian Championships, Weg, Olimpiadi…. La sostanza non cambia. I Pratoni sono sempre stati e continueranno a essere uno dei luoghi iconici per il cross. Sia questo per gli attacchi e, a maggior ragione, per il completo.
Lo hanno pensato in tanti quando alla candidatura italiana per ospitare i World Championship dell’eventing e del driving è seguita l’assegnazione da parte della Fei al nostro paese. Proprio in virtù di questo straordinario impianto.
«Sono particolarmente felice di questo ritorno ai Pratoni, una località e un impianto che già in passato sono state sedi di manifestazioni ai massimi livelli per questa specialità, su tutte l’Olimpiade del 1960 e i WEG del 1998. Non vedo l’ora che arrivi settembre dell’anno prossimo. Saremo felici di poter vivere dal vivo un grande evento di sport e faremo tutto il possibile per supportare la Federazione Italiana Sport Equestri nell’organizzazione».
Questa la dichiarazione di Catrin Norinder, oggi Fei Eventing Director, che ai tempi dei Weg romani c’era. E c’era anche prima, quando i Pratoni furono la sede dell’European Open Championship nel 1995. Così come dopo, nel 2007, quando il Campionato si disputò in declinazione esclusivamente europea. Tutti gli appassionati dell’eventing più bello da sempre riconoscono nei Pratoni una location di straordinaria bellezza. Con terreni eccellenti, elastici e con tutto ciò che occorre per produrre eventi straordinari.
Il workshop romano
Così, mentre si sta già lavorando alacremente per produrre eventi all’altezza della fama di quelli che li hanno preceduti, la Fei ha scelto proprio la sede del Coni del Foro Italico per fare il punto della situazione con i 12 direttori impegnati nell’organizzazione dei Wec di completo, attacchi ed endurance (quest’ultima disciplina a Isola della Scala) che avranno luogo in Italia.
Nonostante, come detto, i lavori di preparazione degli impianti siano iniziati già da tempo, il workshop collegiale, svoltosi pochissimi giorni fa, ha di fatto avviato il count-down che scandirà il cronoprogramma da qui al 14 settembre 2022, giorno di inizio delle gare.
Si stima che l’attenzione mediatica sull’evento (e per ricaduta sull’Italia) sarà forte.
In completo sono attesi circa 80 cavalli. 250 quelli dei 4 in hand degli attacchi.
Il pubblico, sempre secondo le stime della Fei, dovrebbe aggirarsi intorno alle 40mila presenze nei 15 giorni di competizioni.
La ricaduta sul territorio
Il tutto per un evento che porterà sul territorio una visibilità certa e un altrettanto consistente ricaduta sull’indotto locale.
«Rocca di Papa è una comunità estremamente accogliente e avrà modo di dimostrarlo anche in occasione di un evento come questo che da tutto il mondo porterà gente sul nostro territorio. Nel 2018 il Comune ha acquisito dal Demanio i Pratoni del Vivaro e successivamente ha scelto la FISE come interlocutore e partner per la gestione di questo impianto di grande tradizione. Da qui al settembre 2022 collaboreremo al massimo delle nostre possibilità per la riqualificazione dell’intera area e per la riuscita di una manifestazione così importante».
Questa la posizione di Veronica Cimino, sindaco di Rocca di Papa, municipalità che già da tempo sta concretamente collaborando con la Fise per la riqualifica dei Pratoni.
Così la Fise
E proprio dalla Fise, per voce del segretario generale Simone Perillo, arriva l’apprezzamento per la fiducia che la Fei ha posto nell’organizzazione di questi importantissimi appuntamenti sportivi. «Siamo entusiasti per le fruttuose giornate di lavoro insieme alla FEI in vista dell’appuntamento Mondiali 2022. L’assegnazione di questo straordinario appuntamento all’Italia è una dimostrazione significativa della fiducia che il massimo organismo internazionale riserva alla nostra Federazione. I grandi investimenti di lavori che verranno effettuati saranno una eredità importante per l’impianto che è un punto strategico per l’attività degli sport equestri, non solo a livello di attività agonistica».
Tim Hadaway, FEI Games Operations Director, massima carica Fei presente al workshop, si è espresso con toni entusiastici…
«Sarà fantastico gareggiare ai Pratoni, una sede iconica, storica, per questo sport e in particolare per le discipline che ospiterà nel 2022. Anche negli ultimi anni hanno ospitato gare importanti, grazie alla collaborazione con la FISE siamo certi che verrà allestita una bellissima edizione dei Mondiali di completo e attacchi, con la partecipazione dei migliori specialisti e una significativa affluenza di pubblico che certamente non resterà deluso dallo spettacolo che andrà in scena. Sarà la mia prima volta ai Pratoni da responsabile FEI, un grande onore e un enorme piacere per me».
Le redini lunghe
Come di consueto, insieme al completo, gli attacchi saranno protagonisti alla pari degli eventi ai Pratoni. E anche per le disciplina alle redini lunghe ci si aspetta una manifestazione di eccelsa qualità e spettacolo.
«Mi aspetto una grande edizione, per i Mondiali degli attacchi. Quello dei Pratoni è un impianto di grande tradizione, facilmente accessibile. Confido peraltro in una partecipazione significativa da parte delle principali federazioni più attive in questa che è una specialità di altrettanta tradizione. La disciplina degli attacchi è in crescita in tutto il mondo, sono certo che attirerà l’interesse di un buon numero di partecipanti e di appassionati» ha dichiarato Manuel Bandeira de Mello, FEI Driving Director.
Isola della Scala aspetta l’endurance
Naturalmente, l’incontro dei Pratoni è stata l’occasione per fare il punto anche con il capitolo dell’organizzazione ‘extra-Pratoni’, ovvero con i responsabili di Isola della Scala, che hanno avuto modo di confrontarsi direttamente con la giordana Christina Abu-Dayyeh sull’evento dedicato all’endurance che si svolgerà invece il 22 ottobre 2022.
«Per me sarà la seconda esperienza italiana in occasione dei Mondiali di endurance. Quella dello scorso maggio a Pisa è stata un vero successo, nonostante i problemi legati alla pandemia. Ci auguriamo che sia così anche il prossimo anno a Verona. Nello stesso tempo, confidando per allora in un contesto generale migliore, puntiamo a una partecipazione numericamente e qualitativamente più importante». Questa la dichiarazione di Christina Abu-Dayyeh.