Bologna, 31 ottobre 2019 – Cavallo Magazine di novembre é in distribuzione nelle edicole, in omaggio il mitico Cavallo Junior, il giornale per i piccoli horsemen! Il 17 e 18 novembre la Federazione Equestre Internazionale, in assemblea a Mosca, deciderà l’assegnazione dei World Equestrian Games 2022. L’Italia si avvicina a questa data con una candidatura forte costruita in questi anni facendo sistema tra le sue varie componenti.
L’esito di questo evento va però ben oltre l’ambito sportivo in senso stretto ed é un intero paese che si gioca una partita importante sportiva e di immagine ma anche economica e strutturale.
Lo sport oggi non é solo agonismo, ma volano economico, immagine, soft power, in definitiva un elemento determinante di un sistema-paese.
Ed é per questo che le nostre testate sono fin dall’inizio media partner della candidatura italiana e proprio il dibattito in avvicinamento a questa fase decisiva ha alimentato un’atmosfera di febbrile attesa e di grande aspettativa che ormai é arrivato al suo punto più alto. Per capire come il sistema-paese possa beneficiare di questo evento, riportiamo i dati degli studi di Nielsen e il dossier della candidatura italiana di We Plan.
Il punto di partenza é la Normandia: l’indotto dei Weg 2014 é stato di 368 milioni, di cui 190 per la sola regione ospitante, tra spese turistiche, investimenti degli sponsor, incremento dell’immagine del paese. L’impatto economico diretto é stato invece di 148 milioni per la Francia e di 130 per la Normandia.
Questo porta a una stima – prudente ma corretta, come confermano i dati storici – sui 100-120 milioni di impatto economico diretto per il paese a fronte di costi complessivi di 25 milioni (costi organizzativi e gestionali) più 20 milioni (spese in conto capitale per il miglioramento degli impianti). Per ogni euro investito, in sostanza, ne torneranno almeno 2,5. Ma probabilmente saranno di più. Lo dicono le proiezioni sull’interesse del pubblico in Italia rispetto alla Francia, lo dicono l’appeal incontestabile delle location (basta ricordare l’ipotesi di cerimonia di apertura al Colosseo e chiusura all’Arena di Verona) e lo dice infine la stima molto più ampia dell’indotto generale della stessa Normandia (368 milioni contro l’impatto diretto di 148 milioni).
Ecco perché una volta di più tifare Italia non sarà solo un fatto di cuore, ma molto di più.