Parma, 14 luglio 2017 – Lo diceva già Federico Tesio negli anni ’50: “La frusta il più delle volte fa perdere la corsa”.
E se lo diceva lui, l’allevatore di Ribot e tanti altri campioni del galoppo, noi ci fidiamo ciecamente.
Ma l’abitudine dura a morire, anche se ultimamente nel mondo dell’ippica i fautori delle corse frusta-free stanno diventando tanti: già questa primavera c’è stato un campionato di trotto per cavalli aiutati solo da redini e voce ed è di questi giorni la notizia che a Montechiarugolo, all’ippodromo del Castello, le corse saranno d’ora in poi solo senza frusta.
Lorenzo Morini, uno dei gestori dell’impianto ed ex-gentleman driver spiega che «Un cavallo picchiato in continuazione non è un bello spettacolo. I più piccoli spesso si voltano e vanno a giocare a pallone» e ricorda il caso di Ferrari B.R, un cavallo che di recente ha battuto il record del mondo sulla distanza del doppio chilometro su pista da 1000 metri e il cui driver non porta nemmeno la frusta sul sulky.
Ma anche quello di Primavera, una trottatrice guidata dalla driver ed ex-modella Jessica Pompa che cominciò a vincere non appena chi era alle sue redini abbandonò la frusta in scuderia.
Che dire: la frusta è un aiuto, cioè un mezzo per trasmettere indicazioni e stimoli al cavallo e (se usata come si conviene) certo non uno strumento da sadici torturatori.
Ma se si può fare senza è sicuramente più bello: uno spot positivo per l’ippica, che ha certamente bisogno di attirare più appassionati.
Qui l’articolo dal quale abbiamo preso (in parte) spunto