Milano, 21 giugno 2019 – Domenica 23 giugno l’ippodromo milanese di San Siro torna a ospitare la tappa italiana dell’UAE President Cup.
È un appuntamento che si rinnova, quello tra San Siro e l’UAE President Cup, la cui tappa milanese nelle edizioni precedenti ha sempre raccolto una numerosa partecipazione di Purosangue Arabi allenati in tutta Europa.
Particolarmente significativa l’UAE President Cup 2018: fu vinta l’1 luglio da Fazza Al Khalediah, appartenente alla Scuderia Polska Akf Sp. Z.O.O., un grigio che successivamente il 7 ottobre fu capace di trionfare a ParisLongchamp nella Arabian World Cup, il massimo evento europeo per i purosangue arabi, con un montepremi di un milione di euro.
L’UAE President Cup, corsa di gruppo 3 per Purosangue Arabi di 4 anni e oltre, avrà una dotazione di 50.600 euro e si disputerà sui 2000 metri in pista grande.
Sarà uno dei tanti motivi d’interesse del convegno di corse che comprenderà anche tre “pattern race” riservate ai purosangue inglesi: le Oaks d’Italia, il Gran Premio Milano e il Premio Primi Passi
La manifestazione è stata creata nel 1994 per diffondere la cultura e la tradizione del cavallo Purosangue Arabo, su volontà del compianto Sheikh Zayed bin Sultan Al Nahyan (Presidente degli Emirati Arabi fino al 2004, anno della sua morte); l’UAE President Cup festeggia quindi il proprio venticinquennale.
Il circuito 2019 comprende 12 tappe in tutto il mondo, con un budget di un milione e mezzo di euro stanziato dagli Emirati Arabi Uniti.
La manifestazione è organizzata con il patrocinio del Presidente degli Emirati Arabi S.A. Sheikh Khalifa bin Zayed Al Nahyan ed è fortemente sostenuta da S.A. Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan, Principe ereditario di Abu Dhabi, con il seguito del fratello HH Sheikh Mansour bin Zayed Al Nahyan, questo noto anche per essere dal 2008 il proprietario del Manchester City FC, oltre che Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari Presidenziali.
La precedente tappa dell’UAE President Cup s’è disputata recentemente negli Stati Uniti, il 15 giugno a Churchill Downs, l’ippodromo sede del Kentucky Derby, ed è stata vinta da RB Texas Hold Em, purosangue arabo di 4 anni, nato in Florida e allenato da Nicole Ruggeri, trainer di chiare origini italiane.
Fin dall’inizio, gli Emirati Arabi Uniti hanno promosso e sostenuto il circuito dell’UAE President Cup principalmente per ricordare quello che è stato il ruolo significativo del purosangue arabo nella propria cultura ma anche nella storia dell’umanità (Napoleone montava regolarmente soltanto purosangue arabi e tutte le razze equine sono state migliorate e/o create in parte da stalloni e fattrici purosangue arabi), e per sottolineare come la diffusione del purosangue arabo nel mondo sia in costante crescita: ogni anno nuovi Paesi iniziano ad utilizzare aprono le loro corse a questi cavalli, in particolare a una disciplina impegnativa come l’endurance, con le sue gare di durata (sono previste anche sui 160 km).
Un mondo in espansione, quello dei purosangue arabi, giovane ed estremamente vivo, sia nell’ippica che nell’equitazione.
L’allevamento del Purosangue Arabo è in continua crescita anche in Italia, tanto nelle corse ippiche quanto nell’endurance.
Nelle corse, negli ultimi anni ci sono stati diversi cavalli italiani protagonisti anche all’estero in importanti “pattern races”: su tutti Urge di Gallura (nel 2016 vincitore di gruppo 2 in Inghilterra, a Newbury), ma vanno ricordati anche Lares de Pine (piazzato in gruppo 1 sempre a Newbury nel 2016) ed Eghel de Pine (vincitore negli Emirati Arabi e poi piazzato nell’UAE Derby ad Abu Dhabi).
Tra i più forti cavalli di sempre da endurance va segnalato Nopoli del Ma, montato in passato anche da Sheikh Mohammed e vincitore di alcune più importanti gare di endurance al mondo.
di Mario Antonio Viggiani