Roma, 13 giugno 2018 – La situazione dell’ippodromo di Capannelle continua ad essere grave. Nei giorni scorsi, infatti, la società Hippogroup ha lanciato l’allarme: se i rapporti con Roma Capitale non cambieranno il 31 agosto saremo costretti a chiudere i battenti e a riconsegnare l’impianto.
Purtroppo, nonostante l’allerta, dal Campidoglio non è arrivata nessuna novità. L’assenza di azioni da parte di Roma Capitale ha portato l’ultimo ippodromo romano ad avviare l’inizio della procedura di mobilità indirizzata al licenziamento dei 75 dipendenti circa impegnati nell’impianto.
Una storia che si ripete. Proprio lo scorso anno, in questo stesso periodo, la società di Capannelle arrivò al licenziamento di 11 dipendenti e alla rinuncia di diverse giornate di corse di trotto.
Dopo 12 mesi la situazione è peggiorata: ad essere a rischio non sono “solo” i dipendenti ma l’intera prosecuzione dell’ippica capitolina che, in assenza di cambiamenti, dovrebbe concludersi a inizio luglio.
“Il nostro è un atto, dovuto, inevitabile e impossibile da rimandare – ha dichiarato il Direttore Elio Pautasso – Abbiamo chiesto un incontro e non siamo stati ricevuti e a questo punto abbiamo bisogno di conoscere elementi fondamentali del rapporto con il Comune proprietario dell’impianto, senza i quali non possiamo predisporre il bilancio e quindi ci troviamo costretti a cessare l’attività portando i libri contabili in tribunale. I tempi sono maturi perché mancano 75 giorni al 31 agosto e quindi abbiamo dovuto avviare tutte le necessarie procedure amministrative.”
Continua Pautasso “Per andare avanti, in ogni caso, dobbiamo sapere il nuovo canone che il Comune intende chiedere perché, naturalmente, un conto sono 66mila euro all’anno un conto 2milioni, una cifra che non potremmo assolutamente sostenere.”
Urgente è anche conoscere le intenzioni del Comune per quel che concerne l’emanazione di un nuovo bando di gara per la gestione dell’ippodromo. “Il Comune ha tutte le facoltà per farlo ma deve comunicare tempi e modi di eventuali gestioni temporanee, poiché per un bando del genere si potrebbe arrivare a parlare perfino di anni”.
L’ippica romana rischia di essere assassinata. Dopo la chiusura di Tor Di Valle, le difficoltà riscontrate nel portare avanti sia il trotto che il galoppo nello stesso impianto, e la poco chiara situazione giudiziaria, lo stop definitivo di Capannelle potrebbe avere ripercussioni su tutta l’ippica nazionale.