Palermo, 30 maggio 2019 – Folta partecipazione al corteo organizzato per sollecitare l’uscita del bando che dovrà assegnare le struttre dell’ippodromo del capoluogo siciliano, La Favorita e che ha sfilato per le vie di Palermo ieri, mercoledì 29 maggio 2019; i rappresentanti della manifestazione sono stati accolti e ascoltati da Roberto D’Agostino, Assessore al Bilancio del comune.
Ricordiamo che l’ippodromo è stato chiuso ormai due anni fa per infiltrazioni mafiose nelle scommesse, e che tra dipendenti e indotto darebbe lavoro regolare ad almeno 500 persone.
Chiediamo a chi c’era come sono andate le cose: il nostro riferimento è Ignazio Buitta, geometra palermitano con un trascorso importante di vita con i cavalli grazie alla tradizione di famiglia, alla passione personale e al lavoro che ha svolto per alcuni anni negli istituti di incremento ippico italiani come Ferrara e Catania.
«Al corteo hanno partecipato un centinaio di persone» ci spiega Buitta, «sono partiti alle 9,30 da Piazza Giuseppe Verdi, nei pressi del Teatro Massimo, per poi avviarsi lungo la via Maqueda verso Piazza Pretoria, sede dell’amministrazione comunale. Tra i presenti diversi driver tra cui Mario Caprio, figlio di Giorgio beniamino del pubblico palermitano, e Gaspare Lo Verde figlio del compianto Biagio di cui ha raccolto l’eredità. Biagio Lo Verde diede lustro all’ippica palermitana con numerose vittorie in tanti ippodromi e ad oggi è stato l’unico palermitano a vincere un Derby di trotto: nel 1996, in sulky a Tinak Mo e fu tra i primi a venire all’ippodromo La Favorita quando fu inaugurato, nel 1953 con i fratelli Armando e Alfredo Cicognani, detto Braccino d’Oro e vincitore di un derby con il cavallo Capriccio. Notati anche diversi dipendenti dell’ex IRES, già gestore dell’ippodromo, oltre a proprietari di trotter e scuderie, artieri e addetti alla manutenzione di impianto, totolizzatori e altri settori della struttura. Il problema dell’ippodromo non sono soltanto le infiltrazioni mafiose di cui si può leggere nelle cronache degli ultimi mesi» continua Ignazio, «ma anche quelli bene elencati da Maurizio Rosso, coordinatore generale di Sindacato Lavoratori Comunicazione Sicilia: strutture abusive, nessuna manutenzione ordinaria, scuderie fatiscenti, coperture in amianto da rimuovere, impianto chiuso da due anni con conseguente mancanza di lavoro per dipendenti e indotto. Ma ci sono speranze grazie al tanto atteso bando per la gestione dell’ippodromo de La Favorita».
Che si prevede uscirà verso il 15 giugno 2019: salvo incidenti di percorso (e tocchiamo scrupolosamente legno), a ottobre 2019 chi lo vincerà dovrebbe poter cominciare a lavorare, con la speranza che le corse riprendano al più tardi nel febbraio 2020.
Rosso è ben chiaro nel sottolineare le possibilità future di vivere con e per La Favorita: non solo cavalli, non solo trotto ed ippica (che sono ovviamente l’obiettivo primario) che ridaranno lavoro alle persone e faranno rifiorire l’indotto del settore, ma anche una gestione moderna e multidisciplinare con spettacoli, concerti, retrospettive cinematografiche, sfilate di monda ed altri eventi che faranno entrare sempre di più la città di Palermo in quello che è uno dei suoi fiori all’occhiello, situato come è nel bellissimo Real Parco della Favorita.
Aspettiamo il bando, evviva il bando: anche perché il lavoro pulito, alla luce del sole fa morire di inedia il sommerso illegale gestito dalle mafie.