Roma, 7 novembre 2016 – Gli ospiti stranieri che hanno reso veramente molto internazionale e bellissima l’edizione 2016 del Premio Roma GBI Racing di galoppo non hanno disatteso le aspettative.
Il terreno difficile, reso molto pesante dalle recenti piogge, ha fatto la sua parte impegnando i nove partenti in una corsa faticosa, ma l’ordine di arrivo ha confermato al traguardo nel ruolo di protagonisti i cavalli che avevano la maggiore attenzione alla vigilia. Germania sugli scudi con l’affermazione di Potemkin (scuderia Kallofs U.Stiftung, trainer Andreas Wohler) che, agli ordini di Eduardo Pedroza, ha resistito in modo convincente (1½ lunghezza il distacco) all’attacco di Robin of Navan (Cross/Deal/Foden/Sief, trainer H. Dunlop) affidato a Cristian Demuro.
Elliptique, allievo del trainer francese Fabre di proprietà della famiglia Rotschild, con in sella il top jockey Pierre Charles Boudot ha guadagnato in fotografia il terzo posto (5½ lunghezze il distacco) per un muso su Wireless, ceco di allenamento e proprietà (Leram trainer Luka Vaclav), con Teo Bachelot.
In ombra la pattuglia italiana con prima al traguardo la Effevi quinta con Circus Couture.
Grande soddisfazione per la formazione storica del galoppo tedesco che appartiene in comproprietà all’ex calciatore Klaus Allofs (in premiazione oggi la moglie Ute e la figlia Leonie) e alla Gestut Farhof.
Andreas Wohler: “Mi è piaciuto molto come Potenkin si è adeguato al terreno pesante. È in forma straordinaria e non era facile ripetere la prova nel Dollar. Oggi ha invece corso addirittura meglio. Ora tenteremo di fare il colpaccio nella Hong Kong Cup“.
“Si, la corsa si è messa come volevano – ha dichiarato Eduardo Pedroza – sapevo che il terreno pesante non sarebbe stato un grosso handicap per il cavallo, semmai temevo la dirittura lunga, ma man mano che andavamo avanti sentivo Potemkin in condizione senza nessun calo di passo e infatti abbiamo vinto abbastanza agevolmente”.
Premiazione particolarmente partecipata, con scampato rischio di trasferimento dal tondino alla club house per maltempo per la presenza di Luigi Camici (festeggiato in ippodromo per il suo novantesimo compleanno) che ha consegnato, fortemente applaudito dal pubblico commosso, la medaglia offerta dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi. Accanto a lui il Direttore di HippoGroup Roma Capannelle, Elio Pautasso, Mario Masini, presidente UNPCPS, il Presidente del Jockey Club inglese, Simon Bazalgette, e Richard Brook, Senior Advice President di GBI Racing.
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Il grande pomeriggio romano è iniziato con la vittoria a sorpresa di Aethos di proprietà We Bloodstock fra i 2 anni del Premio Guido Berardelli. Il meno atteso dei quattro puledri schierati dai Botti, allevato dalla famiglia Parri nel senese (per loro il terzo successo negli ultimi quattro anni), con Silvano Mulas ha letteralmente dominato la scena arrivando al traguardo con nove lunghezze di vantaggio sul compagno di allenamento Holy Water, favorito al gioco.
Deludente, appena quinto, l’inglese Devil’s Bridge che Richard Hannon aveva affidato a Cristian Demuro.
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Meno eclatante nei distacchi ufficiali ma autentico show è stato quello annunciato di Kathy Dream (Maicol Petretti, trainer Luigi Biagetti) con Salvatore Basile, vero dragster tra i velocisti dell’Aloisi: crono di 1.09.5 sui 1200 metri.
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Comunicato HippoGroup Capannelle