Bologna, 27 marzo 2018 – Un’intervista a Luca Maniezzi, fantino di vertice del galoppo italiano, da poco Presidente dell’associazione Unione Fantini Italiani, sulle problematiche del mondo delle corse di galoppo.
E’ la prima volta che ricopre un ruolo di rappresentanza per la categoria a cui appartiene?
«No, in precedenza sono stato uno dei consiglieri della sezione lombarda dell’Uif. Sono stato eletto alla presidenza subentrando a Gabriele Bietolini che, a causa di motivi personali, ha dovuto lasciare l’incarico».
Qual è il tema che attualmente le sta più a cuore?
«Senza ombra di dubbio è la sicurezza delle piste di galoppo in Italia e cercherò di battermi con tutte le mie forze»
A cosa si riferisce?
«Quando parlo di sicurezza mi riferisco innanzitutto alla carente manutenzione delle piste di galoppo delle strutture italiane. Occorre programmare meglio il calendario delle corse e la tipologia di gare»
Un esempio?
«Per rendere più chiaro il concetto possiamo prendere in esame un impianto che dispone di più piste: pista grande, pista dritta e pista circolare. La programmazione delle corse deve svolgersi in modo alternato sui vari tracciati in modo che a turno si possa intervenire per rizollare, per la ricrescita dell’erba, per ripristinare degli avvallamenti, ecc…»
Perché c’è questo progressivo degrado?
«Mancano le risorse, le società che gestiscono gli ippodromi percepiscono i fondi erogati dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali con tempistiche insostenibili. I gestori sono costretti a diminuire gli addetti alla manutenzione con le conseguenze che si possono facilmente intuire. Vediamo impianti che hanno sia le piste di galoppo sia gli ovali per il trotto, già di per se è una convivenza complessa se poi aggiungiamo a ciò la carenza di personale, diventa veramente difficile».
Chi sono gli interlocutori principali?
«In primis le società che gestiscono gli ippodromi e il Mipaaf. Dobbiamo sederci attorno a un tavolo a ragionare, non possiamo più permetterci un ulteriore depauperamento di risorse. Mettiamoci nei panni di un proprietario che ha appena acquistato un cavallo e il giorno dopo è zoppo a causa di una buca: come affrontiamo l’accaduto?»
Per il bene del movimento Galoppo, come intendete agire?
«Noi del galoppo ci stiamo muovendo in modo unitario; fra pochi giorni sarà presentata una associazione denominata CNG – ndr Consiglio Nazionale Galoppo -. Di questa associazione ne fanno parte: allevatori, proprietari, fantini, allenatori e gentleman rider: cinque componenti con una voce sola.
Come vi muoverete?
«Attenderemo l’insediamento del nuovo Governo per presentare al Mipaaf il nostro piano di rilancio che ha come obiettivo primario una progressiva privatizzazione dell’ippica. Intendiamo ridare l’ippica in mano a ippici competenti».