Bologna, venerdì 11 ottobre 2024 – La prima edizione del Derby risale al 1926, quando venne disputata all’ippodromo romano di Villa Glori con il nome di “Derby Reale del Trotto”, vedendo la vittoria di un puledro di nome Malacoda con il tempo di 1.29.2 sulla distanza complessiva di 2000 metri. Dopo che l’ultima edizione romana in tempo di guerra fu vinta, nel 1943, dal celeberrimo Mistero guidato da Ugo Bottoni, la corsa si trasferì a Milano, dove nel biennio 1944/45 fu rinominata “Gran Premio Allevamento”. Nel 1946 giunse poi a Napoli, ritrovando il nome di Derby.
Nel 1947 il Derby Italiano del Trotto tornò a Roma e fino al 1959 si corse a Villa Glori, per poi trasferirsi sulla pista di Tor di Valle, dove si iniziò a correre sui 2100metri: la distanza che diverrà quella classica del Derby. Una novità fondamentale fu introdotta nel 1952 quando dalla partenza con i nastri si passo al mezzo meccanico: l’attuale autostart. Però solo dalla seconda metà degli anni ’70, ad iniziare con Maribon e il suo 1.18.9, che il Derby assisterà alla sempre più celere ascesa di giovani campioni dalle strabilianti doti velocistiche. Gli anni ’90 si aprono infatti con la vittoria di Mint di Jesolo e il suo 1.15.5, per giungere ad un incommensurabile Varenne che nel 1998 trionfò nel Derby con 1.13.9 e che sarà battuto solo nel 2005 da Fairbank Gi con 1.13.0. Nel 2014, infine, il Derby viene disputato per la prima volta sulla nuova pista di trotto realizzata all’Ippodromo Capannelle, dove si apre una nuova stagione carica di eleganza ed emozioni. L’ultima edizione del Nastro Azzurro ha visto trionfare Expo Wise As.
IL DERBY 2024 – Gruppo1 per indigeni di 3 anni sui 2.100 metri – Tutti e quattordici i qualificati hanno confermato la loro presenza all’appuntamento con la corsa più importante della stagione dei 3 anni. Primaria la chance di Feldenkrais Pal. L’allievo del duo olandese Paul Hagoort/Robin Bakker ha fornito prestazioni di assoluto rilievo in Svezia e soprattutto ha vinto il Gran Premio Nazionale disputatosi a Torino mettendo in fila diversi degli attuali avversari. Il ruolino di marcia di Frank Gio, ad esempio, incute grande rispetto. Il portacolori della Bivans ha vinto il Marangoni sempre a Torino il primo settembre, ma anche nelle sue precedenti uscite francesi si era messo in grande evidenza con un’autorevole suite di successi. Poi c’è First Of Mind, quella che tra le cinque pedine di Alessandro Gocciadoro ha impressionato più di tutte nelle qualificazioni.
Far West Bi ha vissuto una stagione dei due anni molto promettente, poi ha avuto un passaggio a vuoto, ma transitando agli ordini di Holger Ehlert ha ritrovato smalto importante. C’è da considerare anche Fly Top per la bella vittoria ottenuta in batteria, così come Falco Killer Gar che fino a qualche giorno fa, ovvero prima del sorteggio che lo ha relegato all’esterno della prima fila, sarebbe stato considerato uno dei massimi favoriti della corsa. A completare la prima fila c’è Fakir Roc che non aveva un curriculum all’altezza dei compagni di schieramento, ma che si è rivelato vincendo una delle tre batterie di qualificazione. Anche in seconda fila non mancano soggetti in grado di ben disimpegnarsi e di aggiungere un pizzico di imprevedibilità a una corsa che in passato non ha certo mancato di lasciar registrare sorprese.
Alessandro Gocciadoro affida a una guida di grande prestigio, quella di Orjan Kihlstrom, la chance di Fellow Wise As. Il portacolori di Gennaro Riccio ha vinto una finale di Breeders Course in Svezia e ha comunque corso bene in batteria così come bene all’estero ha fatto anche Feudale degli Dei, altra pedina di ritorno dall’Olanda dove il “made in Italy” sembra essere davvero stimato. Fuente Cas ha vinto a Montecatini e poi comunque si è fatto valere nella qualificazione e Frankie Lj ha messo assieme prestazioni importanti in tante prove di gruppo da essere considerato un bell’esempio di regolarità. Ferahan As può beneficiare del numero alla corda e della schiena di Feldenkrais Pal per cui un suo piazzamento, magari marginale, non va del tutto escluso. Funny Girl è l’unica femmina in gara e la qualificazione alla finale è conferma che la fiducia del team Casillo era ben riposta. Fortunadrago Font ha guadagnato l’accesso alla finale col ripescaggio e il sorteggio non lo ha certamente favorito, rimane un outsider di lusso.
LE OAKS – Gruppo1 per femmine indigene di 3 anni sui 1.640 metri – Quella di domenica sarà l’edizione numero 34 della corsa, per la finale di queste Oaks del Trotto si sono qualificate in 14, le prime quattro classificate e la migliore quinta di ognuna delle tre batterie disputate il 21 settembre con l’aggiunta di FunnyGio, la vincitrice del Campionato Femminile delle 3 anni disputato l’8 di agosto all’ippodromo del Garigliano. Proprio FunnyGio, figlia del crack Face Time Bourbon, sarà la netta favorita, una concorrente difficilmente battibile per le tredici avversarie. L’allieva del Team Gocciadoro, che difende i colori della Scuderia Comiantale ha dimostrato fin dai primi assaggi agonistici di essere una cavalla fuori del comune (il suo ruolino di marcia parla di 13 corse disputate in carriera con nove vittorie, due secondi e due terzi posti). Quando ha incontrato le coetanee non ha mai trovato un’avversaria capace di precederla sul traguardo: le uniche sconfitte dell’anno sono arrivate quando si è cimentata con i maschi.
Senza lo scomodo numero all’esterno della prima fila, Follia d’Esi meriterebbe ampiamente il ruolo di unica potenziale antagonista di FunnyGio e comunque la maggior candidata alla migliore piazza: l’allieva di Mauro Baroncini ha messo in mostra condizione al top anche in occasione della brillante vittoria conseguita in batteria, possiede parziale conclusivo di rara incisività e potrà contare sull’interpretazione sempre precisa di un driver in crescita come Marco Stefani. Praticamente tutte le altre partenti in prima fila meritano considerazione per un ruolo da protagonista in questa finale 2024 delle Oaks del Trotto: FrancyCaf, una delle migliori della generazione fin da puledra, Fragola di No, che ora ha avuto in sorte buon numero di avvio e potrebbe sorprendere, Fort Washakie, che ha il merito di aver battuto i maschi nel Gran Premio San Paolo, e Fast Equos Jet. Da non sottovalutare anche Fedora degli Dei, Flavia Bros, la potente ma poco affidabile FantasticGio e Fenicia As. Completano il campo delle partenti con ruolo teorico di outsiders, Flores de Campo, Finance Lady Par, Fanny Breed e Filly Mail.
GRAN PREMIO GAETANO TURILLI – Gruppo1, 2100 metri – Tredici cavalli al via con in pista il meglio degli indigeni “anziani” più la qualitativa francese Eclat de Gloire, la corsa si presenta davvero molto incerta, al punto che individuare un vero e proprio favorito appare esercizio tutt’altro che agevole. Potrebbe essere quello di Bleff Dipa il nome da seguire, ma il portacolori di Monsieur Barjon non ha affatto entusiasmato due settimane fa a Siracusa e per vincere qui a Roma, su una pista che gli si addice particolarmente, dovrà ritrovare lo smalto dei giorni migliori.
Si rivede Vernissage Grif dopo la sfortunata trasferta americana dell’Internationl Trot. Chi pensava a un addio alle corse del figlio di Varenne ha dovuto ricredersi. Alessandro Gocciadoro ha ancora un’immutata fiducia nelle potenzialità del sauro al punto da farne la propria prima scelta tra le quattro a disposizione. E poi c’è Capital Mail che forse durante l’estate ha raccolto meno di quanto era lecito attendersi, ma che alla fine rimane da un lato il vincitore del Lotteria e dall’altro un soggetto in grado di ben disimpegnarsi in tutte le circostanze. Certamente l’aver sorteggiato il numero al largo della prima fila complicherà un po’ il compito tattico di Antonio Di Nardo, ma escluderlo dal novero dei possibili protagonisti della corsa potrebbe essere un errore fatale.
Ben messo al via Always Ek che è il detentore del record della pista di Capannelle, sia pure sul miglio. Altra pedina del team di Noceto è quel Dolce Viky che rientra dal successo ottenuto nella doppia prova del Città di Montecatini. Deus Zack ha il vantaggio del numero alla corda, mentre per Demon c’è l’elemento curiosità dopo la campagna scandinava davvero interessante. In altri Tempi Bengurion Jet sarebbe stato un altro possibile protagonista, ma sembra molto lontano dalla forma migliore. Incute forse un filo in più di rispetto Chance Ek, che dalla corda della seconda fila potrà agire a fari spenti. Infine Callisto, che ha corso bene a Siracusa, oltre a Diamond Francis e Doc Indal, penalizzati dall’aver estratto gli ultimi due numeri dello schieramento.