Bologna, lunedì 26 agosto 2024 – Dalla metà degli anni 80, Francesco Boricchi fondatore della Azienda Agricola Il Castelluccio ha creato campioni di trotto sulle colline senesi, con passione, serietà e simpatia. Ancora in prima linea a quasi novant’anni, dei suoi cavalli non si può dimenticare il fuoriclasse Exploit Caf, grande in pista e come stallone, vincitore del Lotteria di Agnano, cavallo dell’anno 2008 e strepitoso trionfatore dell’Elitloppet a Solvalla. Una vittoria, quella in Svezia, di cui Francesco Boricchi andava orgoglioso, ed essendo forse il sogno di qualsiasi allevatore, ma anche driver o proprietario, resta indimenticabile il suo augurio a tutti di poter vivere questa emozione in prima persona, perché, diceva, raccontarla non è possibile.
La sua passione per i cavalli e il suo talento imprenditoriale vivono ancora grazie al figlio Riccardo, cavaliere e manager che dal 2010 gestisce e dirige la splendida struttura dell’Arezzo Equestrian Centre, le sue idee hanno impreziosito il palinsesto sportivo della World Cup a Fieracavalli di cui è show director, e vanta la creazione, insieme al manager Guido Grimaldi, del prestigiosissimo circuito Italian Champions Tour.
Ecco come ci racconta la figura del suo “babbo”, Riccardo Boricchi: “Io ero molto piccolo, ma ricordo dagli anni ’70 la grande passione in famiglia per l’equitazione, avevo un pony. Poi grazie al contatto con un amico fiorentino, mio padre, che possedeva già una bellissima tenuta a Trequanda, decise di impiegarla per l’allevamento e negli anni si sviluppò un numero importante di puledri nati, avendo quasi 40 fattrici, tanto che la struttura si sdoppiò: il Castelluccio, dove c’erano le fattrici con i puledri appena nati, e poco lontano c’erano gli yearlings pronti per le aste, dove io ho sempre accompagnato mio padre nei primi anni”.
Abbiamo chiesto a Riccardo Boricchi se si fosse affezionato a qualche cavallo in quel periodo: “Ricordo di sicuro il primo: Ende Caf, che riuscì a vincere e fu il primo successo in assoluto, poi con affetto mi viene in mente Marlon Caf e naturalmente il grande Exploit Caf con la sua carriera francese oltre al Lotteria ed Elitloppet. Nel suo sistema allevatoriale è stato un precursore con l’acquisto di fattrici negli Stati Uniti, gravide di Toss Out, stallone che in Europa non aveva ancora prodotti. L’idea fuori dagli schemi in quegli anni risultò vincente, andare in America per migliorare le linee di sangue ne fece un visionario, uno che vedeva avanti, cosa che ha ispirato me e i miei fratelli. Il rispetto del lavoro e delle persone con cui collabori erano il suo segreto e la più grande eredità che ci ha lasciato”.
Dall’ippica all’equitazione, la passione tramandata al figlio Riccardo è ancora ben viva: “Ho scelto l’equitazione perché volevo scendere in campo in prima persona, anche se non ho iniziato prestissimo a gareggiare, avevo quasi vent’anni, ma lui mi seguiva sempre, come seguiva le gare di mia sorella. Oggi come imprenditore mi ispiro molto a mio padre nel cercare quel qualcosa in più che altri non hanno, anche nelle cose più semplici. Ora ho un progetto: un grande evento in Versilia, una cosa a cui nessuno aveva ancora pensato e sono sicuro che dall’alto mi guarderà per la riuscita di questa impresa organizzativa. Il business deve sempre migliorare il sistema per risultare vincente, l’esempio che ho di mio padre nel calcio come presidente mecenate della Polisportiva Bettole per oltre trent’anni: si era inventato un torneo in notturna, fuori dalla stagione del campionato, che in una piccola frazione come Bettole era un’attrazione sportiva che in estate nessuno aveva mai pensato di realizzare”.
A Verona durante Fieracavalli lo scorso anno Riccardo Boricchi ha premiato Alessandro Gocciadoro, un incontro che lo ha esaltato e forse ha riacceso un’antica passione: “La famiglia Gocciadoro ha subito associato il mio nome quello di mio padre, che ha ricordato con affetto. Mio padre di nemici ne aveva davvero pochi, continuare il suo sogno…non lo so, mai dire mai…ho molti impegni ma le emozioni che ho vissuto Parigi e a Napoli alle corse con lui non le ho scordate. Non è una porta chiusa il trotto per me…”