Bologna, 7 maggio 2019 – “Il miglior cavallo non ha vinto il Kentucky Derby”. A dirlo non è stato un commentatore qualunque, ma addirittura il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che è intervenuto a modo suo sull’esito di una delle corse più importanti degli Stati Uniti, il Kentucky Derby, disputatosi sabato sera davanti a 150mila spettatori su una pista resa difficilissima dalla pioggia e che ha lasciato registrare la retrocessione a tavolino (a corsa vinta) di Maximum Security che fino ad allora era imbattuto, e che in curva si è allargato, complice il terreno scivoloso danneggiando, secondo la giuria, alcuni avversari.
Ci sono voluti ben 21 minuti per la giuria che ha emesso il verdetto dopo l’esame della prova tv, un verdetto che non ha precedenti che ha assegnato la vittoria a Country House. “E’ stata una gara ruvida e su una pista bagnata e scivolosa” ha Twittato Trump che non rappresenta certo un caso isolato di massimi esponenti politici che si occupano anche dell’asperto agonistico delle corse dei cavalli, basti pensare alla ultranovantenne regina Elisabetta che ancora oggi ha una sua scuderia o alla Principessa di Norvegia che corre al trotto. Pensate da noi cosa sarebbe potuto accadere se un Salvini o un Di Maio fosse intervenuto, magari, sull’esito del Lotteria, criticando l’andatura del cavallo vincitore…