Roma, 16 ottobre 2018 – Burocrazia, stallo, diffida. La complicata relazione tra ippodromi e Mipaaft non sembra aver fatto grandi passi avanti. La situazione per quel che riguarda l’aspetto contrattuale e i pagamenti rimane ancora, nonostante le rassicurazioni del Ministro Centinaio, paralizzata.
Sarà colpa della burocrazia che detta tempi troppo lunghi per risolvere situazioni che necessitano di rapidità ma, alla fine dei conti, al momento gli ostacoli alla definizione dei rapporti tra ippodromi e Ministero per l’anno corrente non sembrano essere risolti.
“…riconoscere loro la congrua remunerazione per le prestazioni già fornite, a provvedere all’immediato pagamento di quanto dovuto e delle spettanze arretrate, secondo norma e sulla base degli stessi criteri di assegnazione delle risorse utilizzato per l’anno 2017”: è questa la richiesta contenuta nella diffida legale sottoscritta da quasi tutte le società di corse e indirizzata al titolare del Ministero.
Il documento porta la firma dell’Ippodromo di Alfea, Hippogroup Cesenate Spa, Hippogroup Torinese Spa, Hippogroup Roma Capannelle Srl, Ippodromi Meridionali Srl, Ippodromi Partenopei Srl, Ippomed Srl, Nordest Ippodromi SpA, Snaitech SpA, San Felice Srl, Sifj SpA, Sistema Cavallo Srl, Società Varesina Incremento Corse Cavalli Srl, Valentina Srl, Samac snc. che scrivono“abbiamo richiesto sempre al ministero, in più occasioni, quanto meno di prorogare l’accordo in essere per l’anno 2017 e di provvedere al regolare pagamento, a nostro favore, delle prestazioni previste, a norma dell’art. 2 del D.Lgs. n. 449/99, per lo svolgimento dell’attività di organizzazione di corse presso i vari ippodromi.”
Quello che gli ippodromi chiedono è un’azione forte, un atto che possa aggirare le difficoltà e i lunghi tempi della burocrazia perché: “in mancanza di sottoscrizione di un accordo, già nei prossimi giorni, non potrebbero essere in grado di garantire le loro prestazioni di servizi in favore del Ministero.”
“Qualora le nostre richieste non siano prese in considerazione, il ministero sarà chiamato a rispondere, quale unico e solo responsabile, di tutti i danni economico-patrimoniali e non, subiti e subendi dalle scriventi società di corse, oltre all’eventuale danno erariale derivante da un fermo delle attività ippiche. Dove la situazione d’insostenibilità dovesse ulteriormente protrarsi, invitiamo il ministero a non programmare ulteriore attività ippica”.
La diffida si conclude “Tenuto conto che tutte le società di corse italiane, dall’inizio dell’anno 2018, stanno scrupolosamente svolgendo tutta l’attività volta a garantire il regolare svolgimento delle corse e degli allenamenti secondo il calendario assegnato dal Mipaaft, e ciò esclusivamente in base al principio del legittimo affidamento stante l’assenza del rapporto contrattuale, a ciò, va aggiunto, che molte di queste società come noto tenute per legge a verificare la sussistenza dei presupposti di salvaguardia del patrimonio aziendale e del capitale sociale, nell’esercizio 2018 si trovano nelle condizioni di subire perdite di bilancio superiori al terzo del capitale sociale, dal momento che non possono essere contabilizzati e registrati ricavi potenziali in assenza di un regolare contratto con l’amministrazione”.