Milano, 2 novembre 2016 – In un tripudio di sciarpe gialloblù, davanti a una tribuna piena, con tanto di striscione da stadio, Unicka ha conquistato il Gran Premio Orsi Mangelli facendo riassaporare agli appassionati del trotto un’atmosfera non troppo lontana da quella dei tempi d’oro di Varenne. La strada è lunga, e dopo l’exploit di oggi all’ippodromo La Maura di Milano nella corsa di gruppo 1 con montepremi di 220 mila euro la scuderia toscana Wave (che devolverà parte del premio ai terremotati) vuole far crescere gradualmente il suo gioiello. Intanto Unicka è la prima femmina a vincere l’Orsi Mangelli dal 2006 e la prima di tre anni a siglare l’accoppiata con il Derby, vinto con distacco abissale una ventina di giorni fa a Roma. Sul sulky in entrambe le corse Pietro Gubellini che, come a Roma, anche a Milano non ha dovuto sollecitare più di tanto la cavalla, capace di dominare la batteria di qualificazione (a 5 decimi dal record della pista) e sfoggiare un’altra prova di forza nella finale, complice anche la rapida uscita di scena per squalifica dell’altro favorito, lo svedese Diamanten. Una vittoria che sa di consacrazione. Applausi a scena aperta degli oltre tremila spettatori per la saura dalla criniera bionda, figlia dello stallone francese Love You. E anche per l’impegno preso da Gianluca Lami. «Devolverò parte del premio alle popolazioni colpite dal terremoto – ha annunciato il proprietario della scuderia Wave -. Quando un cavallo vince così spesso per distanza ha qualcosa di diverso. Per quest’anno Unicka ha finito, riprenderà in Italia ad aprile. All’estero? Vediamo come passa l’inverno e come cresce: lavoriamo con serenità. Tanta gente fuori dalla pista mi ha detto che sembra di essere tornati all’epoca di Varenne. Ma di Varenne ce n’è uno solo. Il suo score è impossibile da ripetere». Eppure l’Orsi Mangelli è una delle poche grandi corse che il ‘Capitanò, anche lui nel ’98 reduce dal successo nel Derby, non riuscì ad aggiudicarsi. (ANSA).