Roma, 22 novembre 2016 – Come già annunciato, alcuni grandi bookmakers internazionali continuano a “spingere” con ogni mezzo una “rivoluzione copernicana” del gioco ippico nel nostro paese che nulla ha a che vedere con le tanto auspicate riforme del prodotto scommessa necessariamente alla base di ogni “Piano Industriale di rilancio dell’ ippica” che si rispetti.
Attraverso l’ennesimo emendamento alla Legge di Stabilità, in discussione oggi presso la Commissione Bilancio della Camera, a firma On. Sottanelli diversi grandi Operatori Stranieri, associati in “Logico” (tutti concessionari “on line”) aprono un fronte che, in un periodo prevedibilmente molto breve, porterebbe l’Ippica italiana a scomparire dai negozi terrestri di scommessa.
Tali negozi, ovvero le Agenzie di scommesse dei Concessionari che vendono il prodotto ippico come SNAI, EUROBET, SISAL, INTRALOT, GOLDBET ed altri, costituiscono la rete c.d. “fisica”, che non potrà reggere l’offerta “on line” degli operatori stranieri, già titolari dei diritti televisivi per le corse estere e che potranno proporre via internet un prodotto estero ad un costo inferiore (nessun costo di struttura, percentuali di allibramento migliori, bonus e promozioni legate ad una tassazione inferiore).
In poco tempo l’offerta delle corse italiane diventerebbe marginale, oscurata dalla disponibilità sostanzialmente illimitata di corse estere a costo inferiore con conseguente danno all’intera filiera italiana che vedrebbe venir meno quote importanti di prelievo a suo favore.
Con i bandi di gara per la nuova rete di agenzie, in fase di definizione, si prospetterebbe così un ulteriore disinteresse per la nostra ippica da parte sia dei Concessionari, che dei Gestori dei Punti vendita.
Nello specifico la proposta dei bookmakers stranieri definisce:
1. La sola contribuzione dell’Imposta Unica per le scommesse a quota fissa, ma non quella per il MIPAAF , andando nella direzione opposta a quella che ha ispirato l’art.15 della legge 154 del 28 luglio 2016. Delega con decreto successivo il Mef a rinunciare ad una parte di Imposta Unica da dedicare alla filiera senza indicarne la quantità.
2. La medesima imposizione fiscale tra internet e fisico, mentre nelle scommesse sportive il legislatore ha cercato di trovare un equilibrio penalizzando la raccolta su internet che ha costi inferiori.
3. In caso di scommessa Multipla che contiene sia cavalli di corse estere che cavalli di corse italiane, non sarebbe possibile applicare la tassazione indicata.
4. L’abrogazione per legge di un Provvedimento di AAMS, conseguente ad una decisione del TAR, che vietava le scommesse Complementari sull’ippica in assenza di una contribuzione per il MIPAAF.
5. Autorizza la trasmissione di corse estere senza alcuna garanzia di reciprocità per i diritti televisivi delle corse italiane, azzerando cosi una delle potenziali voci di ricavo per il settore in una logica di futuro autofinanziamento.
L’Emendamento Riformulato va in senso contrario allo spirito delle norme indicate definite dalla legge 154 del 28 luglio a salvaguardia dei flussi necessari a sostenere in futuro la filiera ippica italiana.
La ripresa del settore deve essere sviluppata bilanciando gli interessi dei diversi operatori nell’ottica di ottimizzare le risorse per la filiera che deve autofinanziarsi. Per fare questo la rete di vendita va salvaguardata per il suo ruolo sostanziale di promozione e distribuzione del prodotto, il canale di vendita internet deve rimanere una modalità capillare per raggiungere tutti, non può diventare il canale dove il gioco è più vantaggioso, penalizzeremmo così il serbatoio dei giocatori ippici che si recano nei Punti vendita, finendo con il perderli definitivamente e ridurre cosi drasticamente le risorse, derivanti dalle scommesse a disposizione della filiera ippica.
Che tali tentativi avvengano tra le pieghe del consolidato “assalto alla diligenza” che da sempre rappresenta l’iter di approvazione della Legga di Stabilità, magari grazie al sostegno “inconsapevole” di qualche parlamentare amico non sorprende.
Ma chi come noi ha a cuore il sostentamento e la sopravvivenza di una filiera, troppo spesso vittima di “scippi” ispirati da attori molto diversi fra loro ma accumunati dalla consapevolezza di un settore fragile quanto diviso, non può abbassare la guardia. Questa volta confidiamo però nell’atteggiamento vigile e protettivo del Mipaaf oltre che del Mef, siamo certi di un loro rapido e definitivo intervento volto a spazzare il campo da estemporanei tentativi contrari al bene del settore e soprattutto ai principi stabiliti dalla legge 154 del 28 luglio 2016 che vuole garantire l’autonomia dalla politica e dai finanziamenti pubblici del nostro settore.
Sono tante le innovazioni tecniche e organizzative legate alle scommesse di cui il nostro mondo necessita, e sarà un processo lungo, delicato e forse doloroso quello che le metterà a punto, ma evitiamo di farci “rubare” il nostro futuro da seducenti quanto ingordi “papi stranieri”.
Comunicato Associazioni Ippodromi