Bologna. 1 ottobre 2020 – Nonostante il clima politico più che frizzante, Democratici e Repubblicani stanno remando tutti nella stessa direzione per quanto riguarda la proposta di legge, già passata all’equivalente della Camera americana e ora in via di approdo al Senato, volta a dare una maggiore regolamentazione all’industria del galoppo negli Stati Uniti.
Sono già almeno 5 anni che la proposta di legge è sul tavolo dei legislatori e oggi ha anche un nome: Horseracing Integrity Act.
Con l’appoggio bipartisan, il nuovo provvedimento dovrebbe vietare la somministrazione di farmaci nel giorno della corsa nonché stabilire un programma di sicurezza in merito alle piste. Previsti anche controlli anti-doping stringenti in tutte le 38 giurisdizioni del galoppo americano.
Del resto, con una media di 8,5 cavalli morti ogni weekend di corse, scandali in prima pagina sui principali giornali e una marea di trainer e veterinari coinvolti a vario titolo, l’industria ippica statunitense ha necessità e urgenza di ‘darsi una sistemata’ e riguadagnare credibilità.
Secondo gli addetti ai lavori, gran parte del problema risiede nella mancanza di standard precisi e comuni nella somministrazione di farmaci: trainer e proprietari ‘poco scrupolosi’ possono spostarsi e competere in 38 giurisdizioni diverse con altrettante normative, giocando quindi sulle ombre della mancata uniformità di regolamenti e sanzioni.
Ed ecco quindi come l’Horseracing Integrity Act intende incidere sullo stato attuale delle cose.
– Implementare, pubblicare e supportare regole su sostanze, metodi e somministrazioni su cavalli da corsa
– Stabilire regole comuni e uniformi con sanzioni per chi le viola
– Mettere in atto un regolamento sulla sicurezza delle piste, comprendendo i fondi che sono responsabili per tanti incidenti spesso mortali.
Oltre al sostegno bipartisan, la proposta di legge ha ricevuto il sostegno e l’approvazione di eventi ippici di massimo rilievo come quelli del Churchill Downs Incorporated, del Kentucky Derby, del Jockey Club, della Breeders Cup e della National Thoroughbred Racing Association.
Più ‘endorsement’ di così…