Londra, 24 novembre 2017 – Wind op: è stata chiamata così la nuova regola approvata dalla British Horseracing Authority che impone di segnalare nei programmi di corse, con la sigla “WS” inserita subito dopo il nome, i cavalli che abbiano subito recentemente un intervento all’apparato respiratorio.
Questo per avvertire gli scommettitori che il cavallo in questione potrebbe avere performance del tutto differenti dalle precedenti (migliori, di solito): ma oltre a tutelare il gioco, in questo caso ci sentiamo di dire che anche i cavalli ne avranno un beneficio immediato.
Ci sono infatti soggetti che a causa di tare, ereditarie o meno, finiscono la corsa sforzando troppo cuore e polmoni o con problemi di emorragie: questo intervento, ufficialmente palesato, permetterà loro di correre in condizioni migliori (di qui il probabile maggior rendimento).
C’è da dire che la faccenda galoppa sul filo della privacy: l’evidenza di una tara respiratoria in certe linee di sangue, infatti, potrebbe far precipitare il valore di mercato di determinati stalloni e fattrici.
Se poi questa trasparenza fosse estesa anche ad altri tipi di interventi terapeutici e chirurgici (vedi alla voce infiltrazioni , ad esempio, come si fa già in alcuni paesi) ci sarebbe da ridere: o forse no?
E se dall’ippica inglese in particolare queste regole passassero all’equitazione in generale? ma no, dai, ma cosa mi dici mai…
Ovviamente tutto, in qualunque caso, è subordinato alla correttezza professionale dei veterinari coinvolti: sta alla loro coscienza dichiarare gli interventi effettuati, e quali.
E non effettuare quelli proibiti.
E sta alla coscienza di tutti gli altri professionisti del settore di non sostituirsi a loro praticando terapie e interventi che non sono di propria competenza.
Come avrete capito: l’argomento è interessante, nevvero?
Qui la notizia originale, da Agimeg