Bologna, mercoledì 17 maggio 2023 – 140 anni di storia per un evento unico e imperdibile: la corsa che arriva solo una volta nella carriera di un cavallo, il giorno dei giorni, che mette in palio non solo un nome nell’albo d’oro ma anche un posto nella storia. Il 140° Derby Italiano di Galoppo è l’essenza di questa disciplina, uno spettacolo ammaliante che riunisce e affascina decine di migliaia di spettatori all’Ippodromo Capannelle nella giornata più importante dell’anno. Un’occasione irripetibile per vedere i migliori cavalli affrontarsi nell’ultimo atto di una lunga stagione. Il brivido della vittoria e l’agonia della sconfitta, tutto in 137 secondi (tanti quanti ne sono serviti ad Arkadan per superare in volata Tempesti nell’ultima edizione del Derby): due facce della stessa medaglia, un confine sottilissimo che racchiude in sé la grande bellezza dell’ippica.
Toccanti le prime parole dell’ing. Elio Pautasso, Presidente di Federippodromi e Direttore generale Hippogroup Roma Capannelle: «Innanzitutto permettetemi di rivolgere un pensiero commosso agli amici e colleghi dell’Ippodromo di Cesena che hanno l’impianto sommerso dall’acqua con gravi danni alle loro strutture a causa dell’alluvione. Fortunatamente non si è fatto male nessuno e i cavalli sono salvi. Oggi siamo qui per presentare il Derby Day, con l’obiettivo di attirare l’attenzione sul mondo del cavallo. Il nostro lavoro di gestori di Capannelle é quello di organizzare corse, ma anche quello di inserire la nostra attività nel tessuto sociale della città. Perché l’ippodromo non è solo cavalli e scommesse, è un’area che noi dobbiamo valorizzare a favore della comunità, delle famiglie e dei bambini. Questo è quello che il Comune ci chiede, organizzare attività collaterali. Ma questo, lo dico in maniera molto serena, ci sta creando qualche problema. Se da una parte con Roma Capitale stiamo lavorando al prolungamento della concessione, scaduta da anni ma per la quale siamo certi troveremo un accordo duraturo, dall’altra abbiamo grosse difficoltà a seguito di una delibera approvata nel gennaio 2020, quindi dalla precedente amministrazione. Secondo questo provvedimento per organizzare eventi di altro genere negli impianti sportivi comunali occorre pagare una tassa importante, la COSAP, altre ai mille cavilli burocratici da gestire. Paradossalmente costerebbe meno organizzare un evento a Piazza Navona anziché sul prato di Capannelle. Facendo un esempio pratico, per organizzare i concerti a Capannelle, come facciamo da 25 anni, ci sarebbe da pagare una tassa di 19 milioni di euro. Per aprire una semplice gelateria all’interno dell’ippodromo, dovremmo pagare 6000 euro al giorno. Ovvio che con questi presupposti non si possa fare nulla. Quindi da una parte abbiamo l’obbligo di organizzare eventi collaterali, dall’altra abbiamo questa spada di Damocle, problema risolvibile facilmente annullando la delibera in questione. E questo vale per tutti gli impianti sportivi comunali di Roma. Ci auguriamo che il problema venga affrontato e risolto in fretta. Per quanto riguarda la giornata di domenica, io voglio ringraziare il Ministro e il Sottosegretario per la presenza, la dottoressa Nastri e la dottoressa Nicolazzi per la collaborazione. Speriamo che in questo maggio un po’ particolare il tempo ci aiuti».
Presente alla conferenza stampa del Derby Day l’On. Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste: «È fondamentale attenzionare il mondo dell’ippica, per quello che significa in termini storici, di passione, di lavoro e anche di ricchezza che può produrre. Questi elementi sono collegati al protagonista, che resta il cavallo; il nostro Ministero è impegnato a preservare quel grande patrimonio genetico che l’Italia ha rappresentato nel mondo equino»
Anche il Sottosegretario del MASAF Patrizio La Pietra ha ribadito la vicinanza del Governo al settore ippico: «La presentazione del 140° Derby di Capannelle è l’occasione giusta per ribadire la vicinanza mia, del ministro Lollobrigida e di tutto il Masaf all’ippica italiana. Abbiamo in mente degli obiettivi chiari per concretizzare questo rilancio, che passerà attraverso un lavoro lungo, vista la situazione pregressa, ma sul cui esito siamo fiduciosi. Già da questo gennaio gli operatori hanno potuto registrare la continuità e la costanza dei pagamenti dovuti e l’obiettivo è quello di arrivare entro la fine dell’anno ad accorciare di un ulteriore mese i tempi dei pagamenti. Inoltre all’interno del Masaf abbiamo creato la direzione generale dell’ippica, proprio con l’intento di riorganizzare il settore e quanto prima verrà nominato il nuovo direttore della struttura. Vogliamo ragionare non alla giornata, ma sul medio e lungo termine per riprogrammare l’intero sistema dell’ippica italiana, valutando anche, se ci saranno le condizioni, di dare vita a un’agenzia autonoma per il settore».
Il 140° Derby Italiano del Galoppo sarà l’evento più importante del DERBY DAY, ma il ricco pomeriggio di corse offrirà un programma davvero straordinario. Ben tre saranno le pattern in programma: il PREMIO CARLO D’ALESSIO, corsa di gruppo III riservata agli anziani sulla distanza classica dei 2400 metri, il PREMIO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CAMPUS BIOMEDICO, gruppo II per gli anziani di 4 anni e oltre sui 1800 e naturalmente il DERBY ITALIANO DEL GALOPPO.
Quindi il PREMIO TUDINI, listed race per cavalli di 3 anni e oltre sulla distanza di 1200 metri, il PREMIO ALESSANDRO PERRONE, altra listed race con le femmine di due anni protagoniste sui 1100 metri, e il PREMIO MAURO SBARIGIA, ultima listed di giornata per i tre anni sul miglio.
E per concludere altre tre corse: il tradizionale PREMIO EDMONDO BOTTI, pregevole HP per anziani sui 2400, il PREMIO DOMENICO E SERGIO ARNALDI, aperto a gentlemen e amazzoni, e l’attesissimo PREMIO WORLD FEGENTRI LADY RIDERS, per le sole amazzoni.
Derby Day 2023: grazie ad alcune presenze illustri, sia tra i cavalli che tra i fantini, si respira aria di edizione “de luxe”.All’Ippodromo Capannelle sarà ancora di scena il leggendario Lanfranco Dettori che, dopo il prestigioso successo nel Premio Parioli dello scorso 1 maggio, torna a Roma per vivere un’altra giornata indimenticabile. Domenica 21 Frankie monterà Vero Atleta (il cavallo con cui ha vinto il recente Parioli) nel 140° Derby Italiano del Galoppo, ma sarà protagonista anche nel Premio Presidente della Repubblica Campus Bio-Medico in sella a See Hector, vincitore del Parioli 2022, e nel Premio D’Alessio per guidare al successo Tempesti, la star italiana della scuderia Dormello Olgiata, con il concreto obiettivo di fare un prestigioso triplete.
La ricca giornata di galoppo a Capannelle potrà vantare una decina di ospiti stranieri che daranno lustro a questa edizione del Derby Day. Il Presidente della Repubblica sarà nobilitato dalla presenza di Skalleti, cavallo molto importante a livello europeo, preparato proprio per questa corsa con terreno morbido, che se la vedrà appunto con See Hector e Frankie Dettori.
Nel Derby invece potremo ammirare Relentless Voyager, accompagnato da un nutrito gruppo di proprietari tra cui la moglie del celeberrimo allenatore britannico Andrew Balding; Lips Freedom, cavallo tedesco reduce da un paio di piazzamenti in corse di gruppo III in Germania; Sirjan, altro teutonico vittorioso nell’ultimo Premio Berardelli; e ancora un cavallo proveniente dalla Germania, Winning Spirit, reduce da un successo nel Premio Emanuele Filiberto a Milano, listed in preparazione del Derby. Tra i protagonisti di casa nostra, le star di questo 140° Derby saranno Enigma dei Grif, con Cristian Demuro in sella, fuoriclasse della sella capace di vincere 5 delle ultime edizioni del Nastro Azzurro, e Vero Atleta montato da Frankie Dettori.
Se la scorsa edizione del Derby si è risolta con un duello all’ultima incollatura tra Arkadan e Tempesti, vinto dal cavallo tedesco in volata, quest’anno il lotto dei pretendenti al successo è molto più ampio e si prevede una grandissima battaglia in pista. Per quanto riguarda il resto della giornata, in programma corse con un elevatissimo numero di partenti, garanzia di spettacolo assicurato.
LA STORIA DEL DERBY
La leggenda del Derby nasce nella seconda metà del 1700, una storia affascinante che con il tempo ha assunto i contorni della leggenda, grazie all’intuizione di Mister Stanley, dodicesimo Conte di Derby, capace insieme alla moglie e a un numero ristretto di amici appassionati di corse e di cavalli di mettere a punto e di definire i contorni e i connotati della madre di tutte le corse. Solo per i tre anni e sui 2400 metri.
L’idea poi si estese anche a una corsa per le sole femmine, sempre di tre anni ed ancora sui 2400 metri, cui fu dato senza discussione il nome di Oaks, mutuato da un fascinoso gruppo di querce che dominavano la piana di Epsom, la località scelta dal Conte di Derby tra le tante terre in suo possesso.
La questione del nome non fu pacifica poiché Lord Bunbury, anche membro della Camera dei Comuni Inglese, pretese a pieno titolo di voler dare il proprio nome alla corsa. Ne aveva diritto giacché tra tutti gli amici era di gran lunga colui che era dotato delle maggiori cognizioni tecniche in materia e soprattutto era a lui che si dovevano i reali contorni della corsa, ovvero la limitazione ai tre anni e la distanza. Certamente il Conte di Derby metteva i terreni e la cosa assumeva un peso non indifferente, tuttavia il gruppo di appassionati ritenne meritevoli entrambi i promotori di dare il proprio nome a quella che sarebbe diventata la corsa più importante al mondo. Fu necessario il sorteggio ed il lancio della moneta favorì Mr Stanley, il Conte di Derby. Per Bunbury fu l’oblio (anche se un suo cavallo vinse la prima edizione della corsa), per Lord Derby la gloria eterna.
In ogni parte del mondo si corre un Derby e l’Italia non sfuggì a questa regola, seppur con quasi 100 anni di ritardo. Nel 1884 alle Capannelle, alla presenza di Re Umberto, si disputò la prima edizione della “classicissima”, recensore d’eccezione su un quotidiano dell’epoca Gabriele D’Annunzio. Vinse Andreina che, osò scrivere lo stesso Vate, pare fosse in parte di proprietà dello stesso Re Umberto.
Gli Albi D’Oro dei Derby di tutto il mondo sono ovviamente ricchi di nomi illustri, cavalli e personaggi che hanno fatto la storia dell’ippica. Non fa eccezione quello de Nastro Azzurro Italiano, nel quale spicca una presenza, Nearco, il più grande di tutti i tempi che lo corse e ovviamente lo vinse, ma anche un’assenza, Ribot, il cavallo del secolo che fu costretto a non correre.
Impossibile non citare i nomi di campioni internazionali (il nostro Derby fu riservato solo ai nati in Italia per un secolo, fino al 1981) come Apelle, oppure Ortello, e poi ancora Crapom che fu sconfitto dal compagno Pilade, o ancora Donatello e ovviamente Nearco, Bellini e Niccolò Dell’Arca o il grandissimo Orsenigo. A prima della guerra risale l’ultima vittoria rosa: spetta ad Archidamia nel 1936, ma nel ’32 vinse un’altra eccezionale femmina Jacopa del Sellaio.
L’ultima edizione, quella del 2022, è stata animata fin dalla vigilia dal duello italo-tedesco tra Tempesti, il pupillo della Razza Dormello Olgiata e Arkadan, l’ospite tedesco della Darius Racing, già vincitore sulla pista del Berardelli a due anni. A trionfare al traguardo è stato quest’ultimo, bravo a sgusciare all’interno di Tempesti e aggiudicarsi il Nastro Azzurro.Alle loro spalle Frozen Day, animatore della corsa, buon terzo davanti a Emperor of Love.