Russia, 28 giugno 2018 – Va bene, lo sappiamo: stiamo facendo facile ironia su una foto di colore che in realtà rappresenta un magnifico cavallo arricchito da finimenti etnico-patriottici, sì, ma che non riescono comunque a distogliere l’attenzione dalla qualità che emana da questo baio – gentile, attento e atletico – di Kaluga, una città a sud-ovest di Mosca.
Anche il suo cavaliere è atletico, anche se probabilmente era pronto più per assistere ad una partita dei Mondiali di Calcio di Russia 2018 che per una passeggiata in sella: sarà che magari, deluso dalla prestazione della sua squadra del cuore, abbia preferito darsi all’ippica che continuare a seguire il calcio? poco importa, i russi sono e restano comunque un popolo di cavalieri.
Ma ormai la lista dei probabili invitati al cambio di sport, non solo europei si allunga a vista d’occhio….urge diffondere l’indirizzo di una buona sellerie in loco, perché l’abito non farà il monaco ma fiaccature alle ginocchia e ai polpacci con le bermuda sono garantite.
Curiosità: l’espressione, ormai entrata nell’uso comune ed epurata da qualsiasi connotazione politica, fu coniata nel 1931 da Achille Starace (gerarca fascista notoriamente appassionato di equitazione) dopo che arrivò in ritardo ad un convegno di medicina, irritando i presenti: si giustificò dicendo che non poteva rinunciare alla sua cavalcata mattutina, e che tutti gli astanti avrebbero tratto giovamento dal darsi all’ippica piuttosto che a continuare studiare medicina sui libri – qui l’episodio, da Wikipedia.
Chissà se qualcuno gli fece notare che in realtà avrebbe dovuto dire “Datevi all’equitazione”: a meno che Starace non si allenasse davvero in pista, ovviamente.